Il libro verte sull’esercizio del potere legislativo per opera delle autorità politiche costituite. La prima parte è dedicata ai fondamenti storico-filosofici della scienza legislativa. La seconda si focalizza sulla contemporaneità, attualizzando i nodi applicativi dell’ars legiferandi. Il piano della discussione viene quindi inclinato sul versante della vigente disciplina pubblicistica concernente le tecniche di redazione degli atti normativi. Dopodiché si passa a trattare della contrapposizione – sempre di stringente attualità – fra giusrazionalismo prestatuale e positivismo nichilista, evocante alla memoria lo scontro ideale tra Creonte e Antigone. Di lì il dilemma se basti la legittimazione formale a rendere giusto il iussum, oppure se occorra che esso risponda ai valori universali (oggi costituzionalizzati) basati sul rispetto dei diritti di libertà e di dignità umana. L’importanza del quesito balza prepotentemente agli occhi quando ci si soffermi sul diritto avaloriale e degenerato, il quale permise ai regimi autoritari italo-tedeschi di ridurre in schiavitù chi, per via della razza o della religione, doveva essere sacrificato sull’altare pagano dell’antistato. Il libro si chiude inducendo il lettore a riflettere in merito al ruolo del giurista nel procedimento di elaborazione del diritto positivo e, in una prospettiva più amplia, dei suoi rapporti con il potere politico e con quello economico.

Scienza e valori della legislazione civile. Diritti della persona, positivismo giuridico e antiebraismo

CALVO R
2021-01-01

Abstract

Il libro verte sull’esercizio del potere legislativo per opera delle autorità politiche costituite. La prima parte è dedicata ai fondamenti storico-filosofici della scienza legislativa. La seconda si focalizza sulla contemporaneità, attualizzando i nodi applicativi dell’ars legiferandi. Il piano della discussione viene quindi inclinato sul versante della vigente disciplina pubblicistica concernente le tecniche di redazione degli atti normativi. Dopodiché si passa a trattare della contrapposizione – sempre di stringente attualità – fra giusrazionalismo prestatuale e positivismo nichilista, evocante alla memoria lo scontro ideale tra Creonte e Antigone. Di lì il dilemma se basti la legittimazione formale a rendere giusto il iussum, oppure se occorra che esso risponda ai valori universali (oggi costituzionalizzati) basati sul rispetto dei diritti di libertà e di dignità umana. L’importanza del quesito balza prepotentemente agli occhi quando ci si soffermi sul diritto avaloriale e degenerato, il quale permise ai regimi autoritari italo-tedeschi di ridurre in schiavitù chi, per via della razza o della religione, doveva essere sacrificato sull’altare pagano dell’antistato. Il libro si chiude inducendo il lettore a riflettere in merito al ruolo del giurista nel procedimento di elaborazione del diritto positivo e, in una prospettiva più amplia, dei suoi rapporti con il potere politico e con quello economico.
2021
9788849547122
Legislazione civile
Diritti della persona
Positivismo
Antiebraismo
Costituzione
Fascismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/5176
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