L’attualità dello scritto di Villa, ad astrarre dai pur sintomatici coinvolgimenti passionali, risiede proprio nella circostanza che talune testimonianze sui liutai italiani di fine Ottocento sono tratte dai suoi personali e non occasionali rapporti con alcuni maestri di quel periodo, i quali oggi appartengono al gotha della liuteria fin de siècle. L’ulteriore elemento d’interesse è che nel libro di Villa vengono pubblicate fotografie di strumenti ad arco anziché semplici disegni come si era soliti fare in quell’epoca. Si può nell’insieme ammettere che lo scritto oggi riproposto all’attenzione degli esperti e cultori rappresenta un tentativo ante litteam di affrontare lo studio della liuteria, con particolare riguardo al profilo dell’autenticità, compenetrato dal minimale rigore scientifico ancorché l’autore – come anticipato poc’anzi – fosse suo malgrado costretto a muoversi in un’intricata selva oscurata dall’incompiutezza e approssimazione dell’antecedente ricerca storica. Il tema dell’autenticità si riverbera in modo costante nell’indagine di Villa. D’altronde esso può senz’altro essere considerato la spada di Damocle di ogni collezionista e studioso: il carteggio con Enrico Marchetti e Giuseppe Scarampella in merito all’autenticità del violino di Giuseppe Guarneri rappresenta una testimonianza forse unica di questo Leitmotiv.
I miei violini. Monografia sui liutai antichi e moderni, Savigliano, 1888 (ristampa anastatica 2012)
CALVO R
2012-01-01
Abstract
L’attualità dello scritto di Villa, ad astrarre dai pur sintomatici coinvolgimenti passionali, risiede proprio nella circostanza che talune testimonianze sui liutai italiani di fine Ottocento sono tratte dai suoi personali e non occasionali rapporti con alcuni maestri di quel periodo, i quali oggi appartengono al gotha della liuteria fin de siècle. L’ulteriore elemento d’interesse è che nel libro di Villa vengono pubblicate fotografie di strumenti ad arco anziché semplici disegni come si era soliti fare in quell’epoca. Si può nell’insieme ammettere che lo scritto oggi riproposto all’attenzione degli esperti e cultori rappresenta un tentativo ante litteam di affrontare lo studio della liuteria, con particolare riguardo al profilo dell’autenticità, compenetrato dal minimale rigore scientifico ancorché l’autore – come anticipato poc’anzi – fosse suo malgrado costretto a muoversi in un’intricata selva oscurata dall’incompiutezza e approssimazione dell’antecedente ricerca storica. Il tema dell’autenticità si riverbera in modo costante nell’indagine di Villa. D’altronde esso può senz’altro essere considerato la spada di Damocle di ogni collezionista e studioso: il carteggio con Enrico Marchetti e Giuseppe Scarampella in merito all’autenticità del violino di Giuseppe Guarneri rappresenta una testimonianza forse unica di questo Leitmotiv.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.