Lo sviluppo delle varianti rioplatensi del “teatro chico” spagnolo nei primi decenni del secolo XX è certamente vincolato alle ondate immigratorie che hanno profondamente condizionato la società dell’area. L’impatto culturale dell’immigrazione nella configurazione della cultura argentina moderna fu ineludibile. Noiatri Zeneixi Semmo Coscì… (Los genoveses somos así), del 1924, si colloca perfettamente nel ciclo del “sainete criollo”, con un evidente rinvio, a partire dal titolo stesso, alla maschera linguistica del “cocoliche” ligure. La presenza di un cocoliche “specializzato” indica la presenza di numerosi contingenti regionali italiani, così consistenti da arrivare a rendere “avvertibili”, per gli autori, alcuni tratti dialettali caratteristici. Nel testo di Weisbach e Doblas esiste la necessità di una puntuale riproduzione fonetica, per un pubblico che non conosce la lingua, e della presenza di innumerevoli formule non solo dialettali, ma anche italiane e italianizzanti. Necessità che si unisce a quella di rappresentare le diverse tappe del processo di adattamento dei personaggi, con le perdite (rispetto alla lingua madre) e acquisizioni (rispetto alla nuova lingua, che potremmo definire “di arrivo”). Il ventaglio delle situazioni rappresentate diventa inevitabilmente un prontuario delle negoziazioni identitarie di vasti settori dell’immigrazione.
Noiatri zeneixi semmo coscì? (Los genoveses somos así), o la especialización dialectal del cocoliche escénico
Odicino, Raffaella
2003-01-01
Abstract
Lo sviluppo delle varianti rioplatensi del “teatro chico” spagnolo nei primi decenni del secolo XX è certamente vincolato alle ondate immigratorie che hanno profondamente condizionato la società dell’area. L’impatto culturale dell’immigrazione nella configurazione della cultura argentina moderna fu ineludibile. Noiatri Zeneixi Semmo Coscì… (Los genoveses somos así), del 1924, si colloca perfettamente nel ciclo del “sainete criollo”, con un evidente rinvio, a partire dal titolo stesso, alla maschera linguistica del “cocoliche” ligure. La presenza di un cocoliche “specializzato” indica la presenza di numerosi contingenti regionali italiani, così consistenti da arrivare a rendere “avvertibili”, per gli autori, alcuni tratti dialettali caratteristici. Nel testo di Weisbach e Doblas esiste la necessità di una puntuale riproduzione fonetica, per un pubblico che non conosce la lingua, e della presenza di innumerevoli formule non solo dialettali, ma anche italiane e italianizzanti. Necessità che si unisce a quella di rappresentare le diverse tappe del processo di adattamento dei personaggi, con le perdite (rispetto alla lingua madre) e acquisizioni (rispetto alla nuova lingua, che potremmo definire “di arrivo”). Il ventaglio delle situazioni rappresentate diventa inevitabilmente un prontuario delle negoziazioni identitarie di vasti settori dell’immigrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.