Il volume raccoglie una serie di contributi scaturiti dal confronto scientifico (avvenuto in occasione di un convegno internazionale organizzato dall’Università della Valle d’Aosta nell’ottobre 2018, con il patrocinio congiunto di CIEBP-Centre d’Information sur l’Éducation Bilingue et Plurilingue, Europe Direct Vallée d’Aoste e IUSE-Istituto Universitario Studi Europei di Torino) fra linguisti e giuristi dei tre maggiori Paesi europei dell’area neolatina mediterranea, Spagna, Francia e Italia, caratterizzati da impostazioni profondamente variegate e differenti in tema di plurilinguismo e diritto linguistico. Le prospettive giuridiche nazionali rispetto al problema generale del “diritto alla lingua” scandiscono l’ordinamento principale del volume, organizzato in tre piccole sezioni intitolate ai tre Paesi. La tematizzazione del volume (evidenziata in un saggio introduttivo dei due curatori) propone però di associare a questo ordinamento tre aspetti “trasversali” delle pratiche plurilingui, ritenuti al contempo emblematici rispetto alla caratterizzazione storico-sociolinguistica specifica dei tre Paesi latini e mediterranei, ma anche altamente rappresentativi delle problematiche di language planning con le quali sono chiamate a confrontarsi tutte le “società complesse” dell’Europa contemporanea. Spagna, Francia e Italia sono quindi scelte come esempi paradigmatici dei rapporti linguistici (giuridici e “naturali”) che intercorrono fra “lingua dello Stato” da una parte, tre declinazioni possibili del concetto di “lingua minoritaria” dall’altra, e cioè: 1) le lingue delle comunità locali, intese anche come “corpo politico autonomo”; 2) le lingue appannaggio delle nuove comunità prodotte dai fenomeni migratori; 3) infine, le varietà linguistiche “patrimoniali” di carattere dialettale.

Le lingue minoritarie nell'Europa latina mediterranea. Diritto alla lingua e pratiche linguistiche

Raimondi G;
2019-01-01

Abstract

Il volume raccoglie una serie di contributi scaturiti dal confronto scientifico (avvenuto in occasione di un convegno internazionale organizzato dall’Università della Valle d’Aosta nell’ottobre 2018, con il patrocinio congiunto di CIEBP-Centre d’Information sur l’Éducation Bilingue et Plurilingue, Europe Direct Vallée d’Aoste e IUSE-Istituto Universitario Studi Europei di Torino) fra linguisti e giuristi dei tre maggiori Paesi europei dell’area neolatina mediterranea, Spagna, Francia e Italia, caratterizzati da impostazioni profondamente variegate e differenti in tema di plurilinguismo e diritto linguistico. Le prospettive giuridiche nazionali rispetto al problema generale del “diritto alla lingua” scandiscono l’ordinamento principale del volume, organizzato in tre piccole sezioni intitolate ai tre Paesi. La tematizzazione del volume (evidenziata in un saggio introduttivo dei due curatori) propone però di associare a questo ordinamento tre aspetti “trasversali” delle pratiche plurilingui, ritenuti al contempo emblematici rispetto alla caratterizzazione storico-sociolinguistica specifica dei tre Paesi latini e mediterranei, ma anche altamente rappresentativi delle problematiche di language planning con le quali sono chiamate a confrontarsi tutte le “società complesse” dell’Europa contemporanea. Spagna, Francia e Italia sono quindi scelte come esempi paradigmatici dei rapporti linguistici (giuridici e “naturali”) che intercorrono fra “lingua dello Stato” da una parte, tre declinazioni possibili del concetto di “lingua minoritaria” dall’altra, e cioè: 1) le lingue delle comunità locali, intese anche come “corpo politico autonomo”; 2) le lingue appannaggio delle nuove comunità prodotte dai fenomeni migratori; 3) infine, le varietà linguistiche “patrimoniali” di carattere dialettale.
2019
978-88-3613-005-4
Minoranze linguistiche
Language planning
Europa mediterranea
Diritto linguistico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/7049
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