Il volume tratta del processo di riforma delle Ferrovie dello Stato dalla prima metà degli anni ottanta alla fine degli anni novanta. Una storia avviata in un clima lieve di ingiustificato ottimismo, ma presto trasformata in cupo circolo vizioso, anzi, in una intricata catena di circoli viziosi. A partire dal punto di osservazione del compartimento di Milano, e sulla base di due ricerche empiriche promosse dal sindacato dei trasporti della cgil della Lombardia, La riforma infinita tratteggia le logiche d'azione dei molti protagonisti di questa storia mettendo in evidenza le difficoltà di ritrovare un collante che tenga assieme il tutto una volta che, con la riforma del 1985, viene rotta la logica del modello precedente - ridondante e rigido, ma dotato di una sua coerenza - di governo del sistema. E l'esplorazione finisce per trasformarsi in un'interrogazione sui vincoli, i costi, le possibilità di rinnovare radicalmente le grandi organizzazioni di servizio; vale a dire di quelle organizzazioni il cui buon funzionamento non dipende solo dall'individuazione delle soluzioni tecnicamente corrette e dalle condizioni d'impiego del lavoro economicamente adeguate, ma necessariamente anche dal grado di consenso e dalle valutazioni di equità d'insieme da parte dei vari segmenti che ne compongono il sistema.
La riforma infinita. Impresa, lavoro, sindacati nelle Ferrovie dello Stato
ZANETTI M
2000-01-01
Abstract
Il volume tratta del processo di riforma delle Ferrovie dello Stato dalla prima metà degli anni ottanta alla fine degli anni novanta. Una storia avviata in un clima lieve di ingiustificato ottimismo, ma presto trasformata in cupo circolo vizioso, anzi, in una intricata catena di circoli viziosi. A partire dal punto di osservazione del compartimento di Milano, e sulla base di due ricerche empiriche promosse dal sindacato dei trasporti della cgil della Lombardia, La riforma infinita tratteggia le logiche d'azione dei molti protagonisti di questa storia mettendo in evidenza le difficoltà di ritrovare un collante che tenga assieme il tutto una volta che, con la riforma del 1985, viene rotta la logica del modello precedente - ridondante e rigido, ma dotato di una sua coerenza - di governo del sistema. E l'esplorazione finisce per trasformarsi in un'interrogazione sui vincoli, i costi, le possibilità di rinnovare radicalmente le grandi organizzazioni di servizio; vale a dire di quelle organizzazioni il cui buon funzionamento non dipende solo dall'individuazione delle soluzioni tecnicamente corrette e dalle condizioni d'impiego del lavoro economicamente adeguate, ma necessariamente anche dal grado di consenso e dalle valutazioni di equità d'insieme da parte dei vari segmenti che ne compongono il sistema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.