Il saggio rimanda al bisogno di uno spazio di crescita personale che consenta al bambino un’autonoma progettualità esistenziale, non coartata dalle spinte omologanti del mondo degli adulti, dei loro artifici educativi e dei loro dispositivi di controllo e selezione sociale. La categoria pedagogica del bene-essere, in particolare, risulta quella più correlata con la capacità di rimanere in solitudine, sperimentando in questo stato le condizioni più idonee per maturare un’identità matura e coesa, capace di affrontare il rischio di crescere e quindi individuarsi rimanendo, nel contempo, capaci di un compiuto esserci-con –gli altri.

Il diritto al rischio, al silenzio e alla distanza

BOBBIO A
2007-01-01

Abstract

Il saggio rimanda al bisogno di uno spazio di crescita personale che consenta al bambino un’autonoma progettualità esistenziale, non coartata dalle spinte omologanti del mondo degli adulti, dei loro artifici educativi e dei loro dispositivi di controllo e selezione sociale. La categoria pedagogica del bene-essere, in particolare, risulta quella più correlata con la capacità di rimanere in solitudine, sperimentando in questo stato le condizioni più idonee per maturare un’identità matura e coesa, capace di affrontare il rischio di crescere e quindi individuarsi rimanendo, nel contempo, capaci di un compiuto esserci-con –gli altri.
2007
978-88-6081-053-3
solitudine
rischio
esserci nella distanza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/4182
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