La necessità di costruire l’incontro, il contatto, la relazione tra bambini e contesti naturali caratterizza, seppur con accenti e sfumature diverse, tutta la riflessione pedagogica, dando origine a molteplici declinazioni esperienziali e specifiche progettazioni educative e didattiche. A partire dall’analisi dei principali contributi che si sono occupati del rapporto tra educazione e natura in ambito pedagogico e didattico (Guerra, 2015), utili a delineare il quadro epistemologico di riferimento, la relazione presenterà i risultati della ricerca diacronica condotta sulla letteratura nazionale ed internazionale finalizzata ad identificare, in funzione di un bambino in continuo cambiamento, significati e benefici di esperienze educative continuative in contesti naturali. Tra le linee di approfondimento che verranno analizzate e discusse, quella che evidenzia come l’esperienza in natura migliori il benessere e la qualità della vita (Louv 2005, 2011; White et al. 2013; Zelenski, Nisbet 2014); quella – all’origine di altri e successivi lavori – secondo la quale l’esperienza in natura sostiene il senso di appartenenza al mondo (Wilson 1993; Kaplan 1995), cui è connessa quella che indaga come l’esperienza in natura stimoli il recupero di consapevolezza ed identità ecologica (Tomashow 1996; Mortari 2001, 2007; Bardulla 2014); quella che individua nell’esperienza in natura un supporto all’incremento di attenzione e concentrazione, riducendo contestualmente lo stress (Hertzog et al. 1997; Faber Taylor et al. 2001; Hafner 2002; Kuo, Faber Taylor 2004; Faber Taylor, Kuo 2006, 2009; Stigsdotter et al. 2010, Bowler et al. 2010; Barbiero 2015; Schutte, Torquati, Beattie 2015) e predispondendo in tal modo favorevolmente alla possibilità di apprendere; quella, infine, che, coerentemente con le precedenti ricerche, indica nell’esperienza in natura un sostegno allo sviluppo cognitivo/emotivo, in genere e in diversi e specifici ambiti disciplinari (Waite, Pratt 2011; Sobel 2008; Constable 2012; Sedgwick 2012; Dadvand et al. 2015).
Educazione e natura: radici profonde, sfide presenti, prospettive future
BERTOLINO F;
2016-01-01
Abstract
La necessità di costruire l’incontro, il contatto, la relazione tra bambini e contesti naturali caratterizza, seppur con accenti e sfumature diverse, tutta la riflessione pedagogica, dando origine a molteplici declinazioni esperienziali e specifiche progettazioni educative e didattiche. A partire dall’analisi dei principali contributi che si sono occupati del rapporto tra educazione e natura in ambito pedagogico e didattico (Guerra, 2015), utili a delineare il quadro epistemologico di riferimento, la relazione presenterà i risultati della ricerca diacronica condotta sulla letteratura nazionale ed internazionale finalizzata ad identificare, in funzione di un bambino in continuo cambiamento, significati e benefici di esperienze educative continuative in contesti naturali. Tra le linee di approfondimento che verranno analizzate e discusse, quella che evidenzia come l’esperienza in natura migliori il benessere e la qualità della vita (Louv 2005, 2011; White et al. 2013; Zelenski, Nisbet 2014); quella – all’origine di altri e successivi lavori – secondo la quale l’esperienza in natura sostiene il senso di appartenenza al mondo (Wilson 1993; Kaplan 1995), cui è connessa quella che indaga come l’esperienza in natura stimoli il recupero di consapevolezza ed identità ecologica (Tomashow 1996; Mortari 2001, 2007; Bardulla 2014); quella che individua nell’esperienza in natura un supporto all’incremento di attenzione e concentrazione, riducendo contestualmente lo stress (Hertzog et al. 1997; Faber Taylor et al. 2001; Hafner 2002; Kuo, Faber Taylor 2004; Faber Taylor, Kuo 2006, 2009; Stigsdotter et al. 2010, Bowler et al. 2010; Barbiero 2015; Schutte, Torquati, Beattie 2015) e predispondendo in tal modo favorevolmente alla possibilità di apprendere; quella, infine, che, coerentemente con le precedenti ricerche, indica nell’esperienza in natura un sostegno allo sviluppo cognitivo/emotivo, in genere e in diversi e specifici ambiti disciplinari (Waite, Pratt 2011; Sobel 2008; Constable 2012; Sedgwick 2012; Dadvand et al. 2015).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.