I valori hanno rappresentato un tema costante della riflessione etica e filosofica nella storia delle idee e nell’epoca moderna un punto di incontro tra scienziati sociali di diversa provenienza disciplinare: economisti, sociologi, politologi, antropologi e psicologi. I valori rappresentano infatti i principi che dettano le mete, le priorità, gli standard nei più diversi ambiti nei quali si dispiega l’azione umana, dalla sfera delle condotte economiche a quella delle scelte politiche, nella vita privata non meno che in quella pubblica. Essi sono elementi costitutivi dell’identità personale e dell’identità sociale, nei quali si riverberano le influenze reciproche tra individui, società e culture. Recentemente è emerso con maggiore chiarezza che le persone non solo hanno un proprio sistema di valori, percepiscono quello degli altri e descrivono e interpretano i comportamenti degli altri individui, i gruppi e le società, sulla base dei valori che questi perseguono, ma esse stesse contribuiscono attivamente al rinnovamento continuo dei valori, attestando un ruolo attivo e proattivo dell’agenticità umana nella sfera dell’etica e delle relazioni interpersonali e sociali (Turiel, 2006). I valori infatti, non soltanto rappresentano un patrimonio condiviso di principi e obbligazioni, trasmessi di generazione in generazione, a fondamento di un ordine sociale che rappresenta le condizioni per essere e sentirsi inclusi con altri, ma sono anche sistemi personali di desiderata che improntano in modo unico i progetti di vita di ciascuna persona. Shalom Schwartz ha individuato dieci valori (Universalismo, Benevolenza, Conformismo, Tradizione, Sicurezza, Potere, Successo, Edonismo, Stimolazione e Autodirezione) la cui organizzazione circolare ha trovato ampia conferma in numerosi studi cross-culturali (Schwartz, 1992; 2005b) e quella di Schwartz oggi rappresenta la classificazione più ampiamente utilizzata nello studio dei valori livello individuale, a livello di Paesi e di Culture. Il contributo di questo capitolo è corredato da una gran mole di dati raccolti nell’ambito di un’estesa indagine nazionale cui hanno partecipato numerose Università italiane e che ha visto il coinvolgimento di oltre 5000 italiani, provenienti da diverse zone del Paese. In particolare esso mette in luce la centralità dei valori nel guidare le azioni individuali attraverso l’analisi dell’influenza del sistema valoriale individuale nel promuovere la condotta prosociale, ovvero quella condotta finalizzata a portare beneficio ad altre persone e a promuovere il loro benessere. In particolare sono messe a confronto persone che praticano volontariato con persone che non lo praticano, mostrando come esista, rispetto al sistema valoriale, uno specifico e peculiare “identikit” del volontario.

Valori e comportamento prosociale

CATTELINO E
2011-01-01

Abstract

I valori hanno rappresentato un tema costante della riflessione etica e filosofica nella storia delle idee e nell’epoca moderna un punto di incontro tra scienziati sociali di diversa provenienza disciplinare: economisti, sociologi, politologi, antropologi e psicologi. I valori rappresentano infatti i principi che dettano le mete, le priorità, gli standard nei più diversi ambiti nei quali si dispiega l’azione umana, dalla sfera delle condotte economiche a quella delle scelte politiche, nella vita privata non meno che in quella pubblica. Essi sono elementi costitutivi dell’identità personale e dell’identità sociale, nei quali si riverberano le influenze reciproche tra individui, società e culture. Recentemente è emerso con maggiore chiarezza che le persone non solo hanno un proprio sistema di valori, percepiscono quello degli altri e descrivono e interpretano i comportamenti degli altri individui, i gruppi e le società, sulla base dei valori che questi perseguono, ma esse stesse contribuiscono attivamente al rinnovamento continuo dei valori, attestando un ruolo attivo e proattivo dell’agenticità umana nella sfera dell’etica e delle relazioni interpersonali e sociali (Turiel, 2006). I valori infatti, non soltanto rappresentano un patrimonio condiviso di principi e obbligazioni, trasmessi di generazione in generazione, a fondamento di un ordine sociale che rappresenta le condizioni per essere e sentirsi inclusi con altri, ma sono anche sistemi personali di desiderata che improntano in modo unico i progetti di vita di ciascuna persona. Shalom Schwartz ha individuato dieci valori (Universalismo, Benevolenza, Conformismo, Tradizione, Sicurezza, Potere, Successo, Edonismo, Stimolazione e Autodirezione) la cui organizzazione circolare ha trovato ampia conferma in numerosi studi cross-culturali (Schwartz, 1992; 2005b) e quella di Schwartz oggi rappresenta la classificazione più ampiamente utilizzata nello studio dei valori livello individuale, a livello di Paesi e di Culture. Il contributo di questo capitolo è corredato da una gran mole di dati raccolti nell’ambito di un’estesa indagine nazionale cui hanno partecipato numerose Università italiane e che ha visto il coinvolgimento di oltre 5000 italiani, provenienti da diverse zone del Paese. In particolare esso mette in luce la centralità dei valori nel guidare le azioni individuali attraverso l’analisi dell’influenza del sistema valoriale individuale nel promuovere la condotta prosociale, ovvero quella condotta finalizzata a portare beneficio ad altre persone e a promuovere il loro benessere. In particolare sono messe a confronto persone che praticano volontariato con persone che non lo praticano, mostrando come esista, rispetto al sistema valoriale, uno specifico e peculiare “identikit” del volontario.
2011
9788856834475
Valori
Volontariato
Prosocialità
Values
Volontary
Prosocial behavior
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/5379
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