L’attività di G. S. A. Mellin come divulgatore della filosofia kantiana si prefigge inizialmente una funzione didattica nell’ambito della Gesellschaft zum Studium der kritischen Philosophie fondata dallo stesso Mellin nel 1791 a Magdeburg con l’intento di divulgare il criticismo a un pubblico di non specialisti. Questo compito richiedeva una buona conoscenza dei testi, capacità di superare le difficoltà concettuali e padronanza del linguaggio di Kant, la cui oscurità rappresentava un ostacolo anche per i filosofi di professione. Mellin mette in atto una serie di strategie espositive che lo portarono a redigere commentari in forma di parafrasi dei principali testi teorici, dalle tre critiche alla Metafisica dei costumi. In questi commentari, significativamente intitolati Marginalien, Mellin aggiunse dei Register dei principali termini utilizzati da Kant (fase di indicizzazione della lessicografia melliniana). Da questo spoglio iniziale della terminologia kantiana, che riveste anche un certo rilievo filologico in quanto Mellin vi compie una delle prime analisi accurate degli errori di stampa della Critica dell ragione pura, trassero vita le sue principali opere lessicografiche, alcune delle quali dedicate al lessico tecnico e specialistico del criticismo, come la Kunstsprache del 1798 e l’appendice a quest’ultima del 1800 nella quale si tiene conto delle recenti opere kantiane (fase di ricostruzione tecnica della terminologia kantiana). Accanto a questi dizionari specialistici, nel 1797 prende avvio la pubblicazione di un Encyclopädisches Wörterbuch der kritischen Philosophie che si concluderà nel 1804 e che, con in suoi sei volumi, rappresenta il maggior sforzo mai prodotto finora riguardo alla terminologia kantiana da parte di un solo autore. In quest’opera Mellin non si limita a fornire una o più definizioni dei termini con una breve indicazione della fonte kantiana da cui esse sono tratte (come avviene nella Kunstsprache), ma compie una disamina approfondita, sempre rimanendo il più possibile fedele ai testi, che consente anche di valutare la posizione storica del criticismo rispetto ad altre scuole di pensiero (fase di sistematizzazione). Mellin, infine, dà vita a un dizionario generale di filosofia, di cui rimangono soltanto i primi due volumi (1806-1807), nel quale traspare l’intenzione di considerare il criticismo come una forma definitiva di filosofia (fase di generalizzazione). Il lavoro di Mellin, nonostante le cesure di Karl Rosenkranz, riveste un ruolo particolare, in quanto è l’unico, fra i primi commentatori e interpreti di Kant, ad aver perseguito le finalità di chiarificazione, di esame e di applicazione della filosofia critica con la sola sua opera di lessicografo.

I dizionari di Georg Samuel Albert Mellin nel contesto della prima commentaristica kantiana

Landolfi Petrone G
2012-01-01

Abstract

L’attività di G. S. A. Mellin come divulgatore della filosofia kantiana si prefigge inizialmente una funzione didattica nell’ambito della Gesellschaft zum Studium der kritischen Philosophie fondata dallo stesso Mellin nel 1791 a Magdeburg con l’intento di divulgare il criticismo a un pubblico di non specialisti. Questo compito richiedeva una buona conoscenza dei testi, capacità di superare le difficoltà concettuali e padronanza del linguaggio di Kant, la cui oscurità rappresentava un ostacolo anche per i filosofi di professione. Mellin mette in atto una serie di strategie espositive che lo portarono a redigere commentari in forma di parafrasi dei principali testi teorici, dalle tre critiche alla Metafisica dei costumi. In questi commentari, significativamente intitolati Marginalien, Mellin aggiunse dei Register dei principali termini utilizzati da Kant (fase di indicizzazione della lessicografia melliniana). Da questo spoglio iniziale della terminologia kantiana, che riveste anche un certo rilievo filologico in quanto Mellin vi compie una delle prime analisi accurate degli errori di stampa della Critica dell ragione pura, trassero vita le sue principali opere lessicografiche, alcune delle quali dedicate al lessico tecnico e specialistico del criticismo, come la Kunstsprache del 1798 e l’appendice a quest’ultima del 1800 nella quale si tiene conto delle recenti opere kantiane (fase di ricostruzione tecnica della terminologia kantiana). Accanto a questi dizionari specialistici, nel 1797 prende avvio la pubblicazione di un Encyclopädisches Wörterbuch der kritischen Philosophie che si concluderà nel 1804 e che, con in suoi sei volumi, rappresenta il maggior sforzo mai prodotto finora riguardo alla terminologia kantiana da parte di un solo autore. In quest’opera Mellin non si limita a fornire una o più definizioni dei termini con una breve indicazione della fonte kantiana da cui esse sono tratte (come avviene nella Kunstsprache), ma compie una disamina approfondita, sempre rimanendo il più possibile fedele ai testi, che consente anche di valutare la posizione storica del criticismo rispetto ad altre scuole di pensiero (fase di sistematizzazione). Mellin, infine, dà vita a un dizionario generale di filosofia, di cui rimangono soltanto i primi due volumi (1806-1807), nel quale traspare l’intenzione di considerare il criticismo come una forma definitiva di filosofia (fase di generalizzazione). Il lavoro di Mellin, nonostante le cesure di Karl Rosenkranz, riveste un ruolo particolare, in quanto è l’unico, fra i primi commentatori e interpreti di Kant, ad aver perseguito le finalità di chiarificazione, di esame e di applicazione della filosofia critica con la sola sua opera di lessicografo.
2012
9788822261380
Lessicografia filosofica
Kant
Settecento tedesco
Philosophical lexicography
Kant
17th Century - Germany
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/6115
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