The word is not enough to read the complex existence and to decode multiple messages it bears: we need to master the language and musical sound, body and visual. Among the latter, communication figurative photography stands out for its values and history. The school has yet to exploit the educational potential that this form can express, although in both primary increasingly frequent the adoption of digital camera documentary purposes, especially in contexts of laboratory didactics, thanks to its low cost and its ease of use. This book is aimed at teachers, educators and passionate of the visual arts by providing a survey on the historical roots, the meanings of photographic practice, but also the underlying causes that inspire millions of people around the world to plant along its path existential, iconic tracks of their passage, to recall, revive and regenerate each new look. It also collects the results of a case study carried out on a sample of children aged between 10 and 11 years who have used the camera during some school experiences outdoors. The analysis and classification of some thousands of snapshots showed precise lineages followed by each subject in limiting data imaginal objects and compositions, personal forms of aesthetic sensibility and expressive composition weltanschaung substantial differences between students and teachers. The results confirm that the power of the image is complementary to that of the word and is strengthened by a company particularly oriented towards the cult of imaginative representation of real life and translated with respect to which it is essential to gear up early with an adequate body of knowledge and a timely refinement of critical tools.

Per leggere la realtà complessa e decifrare messaggi plurimi di cui è por- tatrice non basta il verbo: occorre padroneggiare i linguaggi sonoro-musi- cali, corporei e visuali. Tra questi ultimi spicca, per valori e per storia, la comunicazione figurativa fotografica. La scuola deve ancora sfruttare il potenziale educativo che questa forma può esprimere, sebbene nella pri- maria sia sempre più frequente l’adozione della fotocamera digitale a scopo documentario, soprattutto in contesti di didattica laboratoriale, gra- zie alla sua economicità e alla sua praticità d’uso. Questo volume si rivolge a insegnanti, educatori e a semplici appassiona- ti di arti visive offrendo un’indagine sulle radici storiche, sui significati della pratica fotografica, ma soprattutto sulle ragioni profonde che ispirano milioni di persone in tutto il mondo a seminare, lungo il proprio sentiero esi- stenziale, delle tracce iconiche del proprio passaggio, da rievocare, rivive- re e rigenerare a ogni nuovo sguardo. Esso raccoglie inoltre i risultati di uno studio di caso svolto su un campione di bambini tra i 10 e gli 11 anni che hanno utilizzato l’apparecchio fotografico durante alcune esperienze scolastiche outdoor. L’analisi e la classificazione di alcune migliaia d’istan- tanee ha evidenziato precise linee evolutive seguite da ciascun soggetto nel circoscrivere dati immaginali, oggetti e composizioni, forme personali di sensibilità estetica di espressività compositiva e sostanziali differenze di weltanschauung tra allievi e insegnanti. I risultati confermano come il pote- re dell’immagine sia complementare a quello della parola e sia rafforzato da una società particolarmente orientata verso il culto della rappresenta- zione immaginifica e traslata della vita reale rispetto alla quale è indispen- sabile attrezzarsi precocemente con un adeguato bagaglio di conoscenze e un tempestivo affinamento di strumenti critici.

Le briciole di Pollicino Fotografia e Didattica tra scuola ed extrascuola

Nuti G
2012-01-01

Abstract

The word is not enough to read the complex existence and to decode multiple messages it bears: we need to master the language and musical sound, body and visual. Among the latter, communication figurative photography stands out for its values and history. The school has yet to exploit the educational potential that this form can express, although in both primary increasingly frequent the adoption of digital camera documentary purposes, especially in contexts of laboratory didactics, thanks to its low cost and its ease of use. This book is aimed at teachers, educators and passionate of the visual arts by providing a survey on the historical roots, the meanings of photographic practice, but also the underlying causes that inspire millions of people around the world to plant along its path existential, iconic tracks of their passage, to recall, revive and regenerate each new look. It also collects the results of a case study carried out on a sample of children aged between 10 and 11 years who have used the camera during some school experiences outdoors. The analysis and classification of some thousands of snapshots showed precise lineages followed by each subject in limiting data imaginal objects and compositions, personal forms of aesthetic sensibility and expressive composition weltanschaung substantial differences between students and teachers. The results confirm that the power of the image is complementary to that of the word and is strengthened by a company particularly oriented towards the cult of imaginative representation of real life and translated with respect to which it is essential to gear up early with an adequate body of knowledge and a timely refinement of critical tools.
2012
978-88-204-1745-1
Per leggere la realtà complessa e decifrare messaggi plurimi di cui è por- tatrice non basta il verbo: occorre padroneggiare i linguaggi sonoro-musi- cali, corporei e visuali. Tra questi ultimi spicca, per valori e per storia, la comunicazione figurativa fotografica. La scuola deve ancora sfruttare il potenziale educativo che questa forma può esprimere, sebbene nella pri- maria sia sempre più frequente l’adozione della fotocamera digitale a scopo documentario, soprattutto in contesti di didattica laboratoriale, gra- zie alla sua economicità e alla sua praticità d’uso. Questo volume si rivolge a insegnanti, educatori e a semplici appassiona- ti di arti visive offrendo un’indagine sulle radici storiche, sui significati della pratica fotografica, ma soprattutto sulle ragioni profonde che ispirano milioni di persone in tutto il mondo a seminare, lungo il proprio sentiero esi- stenziale, delle tracce iconiche del proprio passaggio, da rievocare, rivive- re e rigenerare a ogni nuovo sguardo. Esso raccoglie inoltre i risultati di uno studio di caso svolto su un campione di bambini tra i 10 e gli 11 anni che hanno utilizzato l’apparecchio fotografico durante alcune esperienze scolastiche outdoor. L’analisi e la classificazione di alcune migliaia d’istan- tanee ha evidenziato precise linee evolutive seguite da ciascun soggetto nel circoscrivere dati immaginali, oggetti e composizioni, forme personali di sensibilità estetica di espressività compositiva e sostanziali differenze di weltanschauung tra allievi e insegnanti. I risultati confermano come il pote- re dell’immagine sia complementare a quello della parola e sia rafforzato da una società particolarmente orientata verso il culto della rappresenta- zione immaginifica e traslata della vita reale rispetto alla quale è indispen- sabile attrezzarsi precocemente con un adeguato bagaglio di conoscenze e un tempestivo affinamento di strumenti critici.
linguaggi non verbali
educazione all'immagine
apprendimenti non formali
non verbal languages
photography education
non formal education
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/6275
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