Eventi sportivi, turismo e territorio: temi e prospettive di ricerca Egidio Dansero*, Anna Maria Pioletti ** e Matteo Puttilli*** 1. Introduzione Tra gli elementi di spinta allo sviluppo turistico gli eventi sportivi giocano un ruolo di crescente rilevanza. Dai grandi eventi straordinari e globali, come le Olimpiadi, è sempre più significativo il ruolo che questi esercitano nel posizionare le località nel mercato turistico, migliorandone immagine, dotazioni e infrastrutture territoriali in genere. In particolare, considerando i mega-eventi sportivi, città come Barcellona hanno visto aumentare stabilmente la propria attrazione turistica grazie proprio alle Olimpiadi estive del 1992 e lo stesso caso di Torino 2006 sembra interessante sotto questo profilo, per quanto sia passato ancora troppo poco tempo dall’evento per capire se vi possa essere un duraturo incremento turistico (Dansero, Puttilli, 2009). Il legame tra sport, eventi e turismo è peraltro oggetto di una sempre più ampia letteratura internazionale di profilo sia teorico sia metodologico mentre in riferimento al dibattito italiano, tale legame è oggetto di una minor attenzione. Una lacuna che colpisce, vista la rilevanza che, in Italia, sport e turismo rivestono sul piano culturale ed economico. Questo scritto si propone di colmare, almeno in parte, questa lacuna proponendo una metodologia di analisi del rapporto tra eventi sportivi e turismo in una prospettiva geografica. Sono infatti molteplici le relazioni che un evento sportivo instaura con lo spazio e con il territorio alle diverse scale, ed esplicitare tali relazioni è cruciale per comprendere il complessivo impatto che un evento può generare in termini turistici nella località ospitante. Il paper opera inizialmente una rassegna del dibattito sul rapporto sport-turismo concentrandosi poi sul ruolo degli eventi nel generare turismo. Infine, si propone una metodologia di ricerca finalizzata a classificare i diversi tipi di eventi ed a studiarne, nello specifico, gli impatti da un punto di vista turistico. turismo.indd 239 18-02-2011 14:45:03 240 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti 2. Sport e turis mo nella letteratura internazionale La letteratura internazionale ha tentato a più riprese e con risultati alterni di inquadrare sport e turismo in una definizione univoca e in un quadro teorico di riferimento che potesse ispirare analisi empiriche. Una recente rassegna redatta da Weed (2006) su riviste specializzate in sport tourism1 ha messo in luce come sport e turismo rappresentino un’area di ricerca ampia e differenziata, di cui manca una definizione precisa sia a livello teorico sia metodologico (Deery, Jago, Fredline, 2004). Alcune definizioni assodatesi durante gli anni ’90 includono sotto la comune definizione di sport tourism sia le pratiche sportive che richiedono un’attività fisica, sia la partecipazione ad eventi culturali e sportivi di diverso genere (Hall, 1992, Gibson, 1998, Pigeassou, Bui-Xuan, Gleyse, 1999). Una questione di fondo che riguarda il rapporto tra sport e turismo è riferita proprio alla definizione dei confini dell’ambito di indagine (Getz, 2008, Page, 2005), che nella letteratura anglosassone ruotano attorno alla distinzione tra tourism sport e sport tourism (Sofield, 2003, Daniels e Norman, 2003; Gibson, 2004; Higham, Hinch, 2006). I primi a distinguere i due concetti sono Gammon e Robinson (1997) che, in una controversa definizione (Weed, 2005), concepiscono il tourism sport come un turismo che include lo sport competitivo o amatoriale come attività secondaria nel corso di una vacanza o di una visita; per sport tourism, invece, intendono la partecipazione ad eventi sportivi come partecipanti o spettatori, oppure la pratica di un’attività sportiva come prima finalità del viaggio turistico. Sebbene tale distinzione abbia il merito di distinguere il campo di ricerca dello sport tourism da altre pratiche turistiche di tipo culturale e museale, è stata duramente criticata in quanto accusata di proporre una subordinazione o dello sport al turismo oppure del turismo allo sport, a seconda dei casi (Pigessau, Bui Xuan, Gleyse, 2003). Come avevano fatto notare già agli inizi degli anni ’90 alcuni autori (Glyptis, 1991), il rischio è di considerare sport e turismo come due settori di ricerca distinti l’uno dall’altro, impendendo di coglierne le sinergie e di sviluppare un ambito di ricerca coerente e coeso. Di conseguenza, Downward (2005) e Weed (2008), hanno invocato la necessità di stabilire una rottura teorica, in grado di prevenire e sanare le confusioni terminologiche tra sport, turismo e sport tourism, considerando quest’ultimo come un ambito di ricerca distinto e dotato di una propria legittimità epistemologica, e non come una semplice sintesi dei primi due (ad esempio come una nicchia dei mercati turistici). Coerentemente, Weed e Bull (2004) tentano di definire lo sport tourism come un fenomeno allo stesso tempo sociale, economico e culturale derivante dall’interazione tra discipline e attività, soggetti e luoghi. Pertanto, il rapporto tra sport e turismo deve essere indagato attraverso una prospettiva interdisciplinare, che includa metodi qualitativi e quantitativi, così come approcci derivanti dall’analisi del turismo, dello sport, del management e delle politiche (Downward, 2005). A riguardo Weed (2005) identifica alcune aree di studio come le più percorse dagli autori che scrivono di sport tourism: tali aree sono l’analisi degli eventi sportivi e dei loro impatti (che detengono una posizione privilegiata), delle politiche turistiche, dell’offerta, management e marketing turistico e, in parte, della riflessione teorica e metodologica. Rispetto a tali aree di ricerca Gibson (2004) ha rimarcato come il dibattito si sia concentrato eccessivamente sulla comprensione 1 Preferiamo mantenere le definizioni in inglese sia di sport tourism sia (in seguito) di tourism sport, in quanto più efficaci rispetto alle loro traduzioni letterali italiane (sport turistico e turismo sportivo). turismo.indd 240 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 241 degli impatti e delle tipologie di turisti sportivi, e che poco sia stato detto, sinora, rispetto alle motivazioni che spingono i turisti a praticare sport o a muoversi per partecipare ad eventi sportivi di diversa importanza. Un recente studio sul contesto italiano (CONI – Censis, 2008) presenta il turismo sportivo come un’estensione dello sport alle attività di loisir/vacanza che permette di sfruttare nel corso dell’intero anno le attrattive di un particolare territorio. Sono individuate diverse tipologie di sport tourism: come una forma di turismo in cui la meta del viaggio è influenzata dalla possibilità o meno di praticare sport; come attività svolta a livello professionistico da coloro che sono affiliati a società sportive professionistiche; come pratica di loisir centrato sulla pratica amatoriale; come pratica turistica fondata sulla partecipazione ad eventi in qualità di spettatori e di pubblico. Ispirandoci al più recente dibattito internazionale, possiamo quindi definire lo sport tourism come un ambito di ricerca diversificato, al quale rimandano una pluralità di pratiche differenti. A seconda che il turismo o lo sport rappresentino una motivazione primaria o secondaria nel viaggio turistico, gli impatti, le strutture coinvolte e le politiche turistiche cambiano radicalmente, e richiedono approcci e metodi di analisi differenti. Inoltre, così come sono differenti le tipologie di turismo (per durata, caratteristiche e provenienza del turista e così via), anche parlando di sport abbiamo sostanzialmente due tipologie: sport attivo (pratica sportiva) e sport passivo (spettatore). Occorre sottolineare che alcuni sport non hanno alcun rapporto con il turismo così come esistono pratiche turistiche connesse ad eventi ricreativi ma non necessariamente sportivi (ad esempio, il turismo delle sagre o delle manifestazioni enogastronomiche). Altresì, esistono forme di turismo ispirate da valori o richiami sportivi, come la visita a musei dello sport (presenti in alcune città olimpiche) o a stadi di calcio (in cui talvolta sono inclusi musei incentrati su società note a livello globale). Tra chi fa sport attivo occorre ancora distinguere tra lo sport agonistico e quello amatoriale, così come tra gli sportivi in senso stretto e il mondo che ruota attorno allo sport (allenatori, tecnici, e così via). Tra chi è spettatore è opportuno distinguere la tipologia di evento a cui si assiste, e le implicazioni in termini di impatto che questo può avere sul territorio. 3. Turis mo e eventi sportivi Tra i diversi ambiti di analisi dello sport tourism, gli studi sugli eventi sportivi (filone denominato come event tourism) detengono una posizione dominante (Weed, 2005). Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di un ambito di ricerca quanto mai diversificato, in cui sono riscontrabili più filoni di analisi. 3.1. Tipologie di evento e forme di turismo Gli eventi sportivi rappresentano un importante fattore di attrazione turistica, che mobilita diverse categorie di partecipanti (Deery, Jago, Fredline, 2004): dagli atleti (i protagonisti dell’evento) con i rispettivi entourage (allenatori, preparatori, tecnici, manager, ecc.), agli spettatori, ai giornalisti, ai delegati delle federazioni sportive, ai tecnici, e così via. Gli eventi registrano un crescente numero di occupati nella loro organizzazione, nella gestione e nel marketing. Spesso gli eventi sportivi sono accompagnati da grandi aspettative ed attese, nonché da riti che li precedono o che ne sono un’appendice. Eventi come le Olimturismo. indd 241 18-02-2011 14:45:03 242 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti piadi includono cerimonie e feste ed è prassi costruire un programma di eventi speciali (ad esempio, eventi culturali) che fanno da corollario alla manifestazione sportiva per tenere alta l’attenzione del pubblico e dei media. Tutto ciò rafforza il ruolo degli eventi come attrattori di flussi turistici. Getz (2008) opera una distinzione tra eventi sportivi (competizioni a cui partecipano sia atleti professionisti e amatoriali sia spettatori) ed eventi ricreativi (feste e manifestazioni in cui si svolgono più sport e giochi con una valenza ludica finalizzati allo svago e al divertimento, spesso destinate ai giovani). Nello studio di eventi sportivi, l’autore propone di considerare alcune antinomie2, tra le quali: • la distinzione tra professionisti o amatori, per quanto concerne i praticanti; • lo svolgimento indoor o outdoor, in relazione al luogo in cui si svolge l’evento; • la cadenza regolare, irregolare, calendarizzata (incontri di lega o championships), occasionale o unica degli eventi; • la dimensione locale, regionale o internazionale, per identificare la scala di riferimento della manifestazione; • la presenza di partecipanti, spettatori e/o di entrambi; • il rivolgersi ad un pubblico presente fisicamente sul luogo dell’evento o che ne fruisce attraverso i media. Alcuni studi in ambito geografico hanno recentemente offerto importanti contributi nella comprensione della relazione eventi–turismo. Hinch e Higham (2001) individuano tre ambiti di analisi degli eventi sportivi nel loro rapporto con il turismo: la dimensione sportiva, quella temporale e quella spaziale. La dimensione sportiva è legata alle varie tipologie di sport, ognuno dotato di proprie regole, di vari livelli di competizione, di differenti tipologie di atleti e spettatori, analizzabili attraverso lo studio delle loro caratteristiche socio-demografiche, dei comportamenti dei viaggiatori e dell’impatto dei gruppi di turisti. La seconda dimensione è legata alla spazializzazione dell’evento: quali sono le strutture sportive che lo ospitano; quali le immagini del luogo detenute da sportivi e spettatori; quali gli impatti che l’evento provoca localmente in termini di trasformazione del territorio e dell’ambiente; quale il ruolo del paesaggio nel costituire un fattore di attrazione turistica, e così via. La dimensione temporale è infine legata a diversi fattori, quali la durata del viaggio (la permanenza nel luogo dell’evento per una, più notti o per tutta la durata della manifestazione); la calendarizzazione dei diversi tipi di eventi (ad esempio, l’alternanza tra Olimpiadi estive e invernali); il mutamento e la trasformazione nel tempo dei prodotti turistici e il mutamento delle destinazioni di arrivo. In una prospettiva geografica si muovono anche i concetti di spazio, luogo e ambiente che vengono usati da Bale (1994) per l’analisi spaziale dei fenomeni sportivi. Le condizioni ambientali sono legate a molti sport outdoor in cui giocano un ruolo di primo piano (ad esempio per gli sport invernali o per la pratica di sport come la vela). Dal punto di vista dell’organizzazione spaziale, alcuni sport sono rigidamente ancorati a specifiche risorse naturali non trasferibili, altri sono relativamente indipendenti da tali risorse e possono essere praticati in prossimità di aree a alta densità di popolazione offrendo grossi vantaggi in termini di partecipazione e attrazione. Infine, l’attenzione al concetto di luogo comporta di prestare attenzione ai significati simbolici connessi all’organizzazione di un evento in un determinato 2 Le antinomie non devono essere considerate come auto-escludenti le une rispetto alle altre. Alcuni eventi, infatti, possono vedere la compresenza di caratteristiche e di antinomie differenti. turismo.indd 242 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 243 luogo, ai valori che vengono mobilitati, a come cambia la percezione dei luoghi da parte dei turisti così come dei partecipanti (basti pensare, ad esempio, al carico simbolico esercitato da alcune manifestazioni come i Giochi olimpici)3. Tra le diverse tipologie di eventi sportivi, è opportuno distinguere tra i mega-eventi e gli eventi di più modeste dimensioni. Come si vedrà, i mega-eventi hanno destato un interesse particolare sia per la loro importanza in termini sportivi e turistici, sia per le trasformazioni territoriali che ad essi si legano. La competizione globale tra città e territori per assicurarsene l’organizzazione testimonia il ruolo che i grandi eventi possono svolgere come occasione di riqualificazione territoriale e il potenziamento dell’immagine dei luoghi, fattori che possono concorrere ad una affermazione sui mercati turistici internazionali (Gibson, Willming, Holdnak, 2003). Tuttavia, anche gli eventi giocati a piccola scala possono avere effetti positivi per la comunità ospitante. Competizioni stagionali come l’hockey ghiaccio, il basket, il calcio, il rugby sia nei normali campionati sia nelle edizioni master o per disabili (Higham, 1999), i quali si svolgono in strutture esistenti e richiedono pertanto un investimento minimo in fondi pubblici, sono più facilmente gestibili in termini di folla e di congestione rispetto a un mega evento e riducono effetti di stagionalità. Tenendo conto delle diverse tipologie di evento presentate, Gratton, Dobson e Shibli (2000) operano una distinzione tra diversi eventi sportivi in relazione alle loro caratteristiche e impatti turistici ed economici: • eventi irregolari che generano importanti flussi turistici di spettatori e partecipanti, una significativa attività economica e l’interesse dei media (ad es. le Olimpiadi o la Coppa del Mondo di calcio); • eventi regolari con un grande numero di spettatori, i quali generano una significativa attività economica ed un buon interesse mediatico, anche se con una partecipazione di atleti più contenuta (ad es. manifestazioni annuali come il torneo di Wimbledon); • eventi irregolari ma con un più modesto livello di attività economica ad essi connessi (es. grand-prix di atletica). • Eventi regolari ma con un impatto di tipo aleatorio o poco significativo in termini turistici ed economici (es. campionati nazionali di varie discipline sportive). 3.2. L’eredità turistica dei grandi eventi Tra le varie tipologie di eventi sportivi, la categoria dei mega-eventi vede ad oggi una letteratura già piuttosto consolidata (Preuss, 2004; Cashman, Hughes, 1999; Cochrane, Peck, Ticktell, 1996; Kukawka, Preau, Servoin, Vivian, 1991) la quale ne ha offerto analisi sia di carattere teorico (Roche, 2000), sia più empirico e comparativo (Essex, Chalkley 1999, 2002; Chappelet, 2002). Tale letteratura si è concentrata, per lo più, sull’analisi dei molteplici impatti (o eredità) che tali eventi lasciano sul territorio. In Italia, questo tema è stato trattato in 3 Bale (1994) analizza il calcio e il senso del luogo generato dallo stadio che diventa il successore legittimo dell’agorà o del foro, il luogo dove si materializza la lealtà e il legame con qualcosa. I fans del calcio vedono nello stadio la materializzazione del “senso del luogo”. La frequenza periodica degli incontri sportivi il nome delle città in cui si svolgono gli incontri viene proiettato via radio e televisione a milioni di persone di un paese fornendo così una fonte pubblicitaria senza costi per luoghi altrimenti poco conosciuti e fuori dai grandi circuiti turistici. Il successo di un club attira l’attenzione dei media ma funziona anche come un potente mezzo di identificazione collettiva con un luogo. turismo.indd 243 18-02-2011 14:45:03 244 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti particolar modo rispetto al recente caso dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006 all’interno degli studi condotti dal centro di ricerca OMERO4 così come in altri lavori legati al caso torinese (Dansero, Segre, 2002, Bottero, 2007, Eau Vive – Comitato Giorgio Rota, 2009). Tra le diverse eredità dei grandi eventi, quelle turistiche sono tra le più studiate (Preuss, 2005). Per eredità turistica dell’evento si deve intendere non tanto il flusso di visitatori che raggiungono la regione ospitante in funzione dell’evento, quanto l’influenza che l’evento ha rispetto alla possibile evoluzione delle presenze turistiche sul territorio nel periodo successivo alla sua realizzazione. Il grande evento si relaziona al territorio ospitante operando una considerevole trasformazione del territorio sia di tipo materiale sia di tipo immateriale, la quale, assumendo una prospettiva di matrice territorialista (Dansero, Mela, 2007) può definirsi nei termini di un incremento del capitale territoriale locale (Dematteis, Governa, 2005, Dansero, Mela, 2007). Il rinnovato capitale territoriale può costituire una “presa” per lo sviluppo del territorio (Dematteis, 2003), anche in termini turistici. Ad esempio, la presenza di nuove e moderne strutture polivalenti può rappresentare un potenziale fattore su cui puntare per attrarre nuovi eventi sportivi o di altro genere, in grado di attrarre flussi di visitatori. Tra le componenti materiali del capitale territoriale, la riqualificazione dei siti di interesse e del più ampio tessuto urbano rappresenta un lascito capace di incrementare l’attrattività turistica del territorio. A ciò si aggiungono l’incremento del parco delle strutture ricettive (e la loro riqualificazione) e la realizzazione di nuove strutture e impianti di carattere specifico o dalla vocazione maggiormente poli-funzionale. Infine, l’evento può indurre una razionalizzazione delle strutture di viabilità sia interna alle città, sia esterne (di connessione, di entrata, di uscita) nonché realizzare significative opere infrastrutturali e potenziare il collegamento con altre città e territori (potenziando le reti ferroviarie e aeroportuali). A queste eredità materiali si aggiungono componenti più immateriali, quali il rinnovamento (o, nel caso di città già largamente “turistiche”, il rafforzamento) dell’immagine internazionale della città e l’eredità “emotiva” (la memoria) del grande evento (molto forte nel caso, ad esempio, delle Olimpiadi). Inoltre, il grande evento può lasciare alla città una dotazione di competenze e di know how connesso alla sua organizzazione spendibile per organizzare nuove manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale. Nel suo transitare sul territorio, un grande evento lascia pertanto un’ampia serie di eredità differenti, che possono connettersi direttamente con il fenomeno turistico: sia, in alcuni casi, favorendo e facilitando un incremento “spontaneo” dei flussi in entrata (dovuto ad una maggiore facilità nel raggiungere il luogo, ad una più diffusa conoscenza all’estero), sia costituendo una base di risorse su cui costruire politiche turistiche di più ampio respiro. Tali politiche devono necessariamente rispondere ad una domanda turistica variegata e differenziata. L’eredità di un grande evento può essere funzionale, pertanto, sia ad una domanda turistica esterna (di raggio, ad esempio, internazionale o nazionale) sia ad una domanda turistica interna (di portata al massimo macro-regionale), mirante ad una richiesta di un turismo “soft”, fondato su attività ricreative e culturali piuttosto che sulle risorse turistiche più importanti destinate alla domanda esterna. 4 OMERO (Olympics and Mega Events Research Observatory) è un centro di ricerche interdipartimentale dell’Università di Torino creato per studiare impatti e effetti di Torino 2006 (Bobbio, Guala, 2002; Segre, Scamuzzi, 2004; Bondonio, Dansero, Mela, 2006) turismo.indd 244 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 245 Allo stesso tempo, tuttavia, l’eredità turistica dei grandi eventi deve essere messa in relazione alla variabile temporale. Alcune tipologie di eredità (ed in particolare quelle immateriali, come il rinnovamento dell’immagine cittadina, le competenze gestionali maturate nell’organizzazione dell’evento, l’attrattività della città in relazione ad un’immagine lasciata dall’evento) possono avere un carattere fortemente effimero (Minca, 2001). Se non valorizzate o integrate in più ampie politiche di valorizzazione turistica e culturale, vi è il rischio che vadano ad esaurirsi nel tempo. Alcuni studi (Spilling, 1996; Preuss, 2000; Preuss, 2004) sui possibili effetti di spiazzamento e di intermezzo hanno del resto messo in risalto il carattere talvolta effimero e i rischi connessi ad un’elevata aspettativa di presenze turistiche nell’immediato post-evento. Con il concetto di “spiazzamento” si intende un fenomeno secondo il quale i turisti che tradizionalmente visitano il territorio ospitante il grande evento, proprio in ragione di questo rinunciano a visitarlo durante il periodo di realizzazione dell’evento, dirigendosi verso altre mete. In alcuni casi, questi turisti “tradizionali” possono in seguito preferire le nuove mete rispetto al territorio dell’evento, che quindi perde una quota di turisti (nel caso di Torino 2006, il fenomeno è stato particolarmente discusso rispetto alle vallate alpine). Con l’effetto “intermezzo”, invece, si intende la possibilità che il grande evento alimenti per un certo periodo un flusso di turisti attirati dalla ribalta mediatica alla quale il territorio è sottoposto. Tuttavia, spesso questi flussi si caratterizzano come temporanei e tendono a diminuire nel tempo, facendo ritornare la località ospitante su livelli precedenti all’organizzazione dell’evento. 4. Una proposta metodologica Sulla base del quadro interpretativo presentato, formuliamo una proposta metodologica orientata allo studio degli impatti turistici degli eventi sportivi in una prospettiva geografica e territoriale. Finalità di questa proposta analitica -la quale necessiterà di essere testata attraverso successivi approfondimenti teorici ed empirici- è di offrire un quadro di riferimento per lo studio della relazione tra eventi sportivi, turismo: quali sono le logiche spaziali degli eventi sportivi? Quali gli impatti sul territorio ospitante in termini turistici? Quali le politiche che possono essere promosse per prolungare nel tempo gli effetti turistici di un evento sportivo? La nostra proposta metodologica si articola in due livelli di analisi: un primo livello, di ordine più generale, punta ad una classificazione degli eventi in funzione delle loro caratteristiche spaziali e geografiche. Un secondo livello, finalizzato ad uno studio di caso, sviluppa un approccio per l’analisi delle risorse, delle politiche e degli attori di un territorio funzionali ad un suo sviluppo turistico. Il primo livello di analisi ambisce ad costruire una mappa “a maglie larghe” degli eventi sportivi, utile anche per la selezione di eventuali casi di studio. In questa fase, è necessario produrre una schedatura dei diversi eventi considerandone: le caratteristiche temporali (durata, frequenza, stagione, e così via); spaziali (luoghi di realizzazione presenti, passati e futuri e scala geografica di riferimento locale, nazionale o sovra-nazionale/globale); sportive (discipline coinvolte, numero di atleti, presenza di competizioni amatoriali o agonistiche, e così via). Tali fattori sono cruciali nella comprensione non solo della consistenza e della tipologia di flussi turistici che l’evento può attrarre durante la sua realizzazione, ma anche della visibilità e di altri impatti territoriali che l’evento può assegnare al territorio ospitante. Pertanto, a tali caratteristiche si deve aggiungere l’importanza e l’attenzione assegnata dai media all’evento, e quindi la notorietà che il territorio ospitante può ottenere e promuovere turismo.indd 245 18-02-2011 14:45:03 246 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti attraverso strategie di marketing alle diverse scale geografiche. Sulla base degli schemi interpretativi avanzati da Hinch e Higham (2001) e da Bale (1989,1994). Nella tabella 1 suggeriamo alcuni aspetti da tenere in considerazione per una simile classificazione degli eventi sportivi. Tab. 1 – Elementi per una mappatura degli eventi sportivi. Dimensione sportiva Dimensione temporale Dimensione spaziale Caratteristiche dello sport Durata Siti e località di gara Forme di competizione Periodicità Regione o scala dell’evento Tipologia dei partecipanti (atleti, spettatori) Evoluzione dei prodotti turistici e delle destinazioni nel tempo Ambiente come luogo di pratica e impatti degli sport sul paesaggio Il secondo livello di analisi si propone di approfondire maggiormente l’impatto di un evento sportivo sul territorio ospitante, come si è tentato recentemente di fare in alcuni studi per il caso di Torino 2006 (Dansero, Puttilli, 2009). Sebbene i fattori da tenere in considerazione per analizzare l’impatto turistico di un evento possano essere molteplici, in questa sede ne possiamo esplicitare tre in particolare. Un primo aspetto da considerare è l’analisi delle statistiche relative alle presenze turistiche nel territorio ospitante. Nel caso di eventi occasionali, si devono considerare sia gli anni precedenti e a ridosso dell’evento, sia l’anno dell’evento e (se disponibili) quelli successivi. Nel caso di eventi periodici, si rende invece necessaria una comparazione su diverse annualità partendo dai dati sui flussi turistici nel periodo di svolgimento dell’evento. L’analisi statistica può offrire già numerosi spunti di riflessione rispetto all’impatto positivo (nel caso di un incremento) o negativo (nel caso di una riduzione) di un evento; inoltre, i dati possono rendere manifesti fenomeni quali i già citati effetti di spiazzamento o di intermezzo5. Nel caso di eventi periodici, i dati possono rendere esplicito le tendenze (anche qui positive o negative) di una data manifestazione. La distinzione tra dati su presenze straniere e italiane apre ad ipotesi sugli effetti che gli eventi sportivi hanno avuto nell’affermare la località ospitante sui mercati turistici internazionali. Infine, i dati relativi alle strutture ricettive e al numero di letti disponibili localmente possono offrire un’ulteriore indicatore di come un evento sportivo possa favorire o meno una riqualificazione e un’espansione dell’offerta turistica. Un secondo elemento è rappresentato dagli impatti dell’evento sul capitale locale territoriale. L’analisi deve esplicitare le trasformazioni territoriali generate dall’evento sia di ordine materiale (miglioramento delle infrastrutture, incremento dell’accoglienza, interventi riqualificazione urbana, e così via) sia di ordine immateriale (senso di appartenenza al luogo, cultura 5 L’analisi dei flussi turistici che hanno interessato Torino prima, durante e dopo i Giochi olimpici del 2006 dimostrano come gli effetti turistici di un mega-evento possano essere talvolta controversi. Sebbene il territorio olimpico abbia registrato un generale incremento di presenze, i dati mostrano come tale crescita sia dovuta per lo più a turisti italiani, mentre nel 2007 gli arrivi di turisti stranieri in città sia molto più bassi che negli anni precedenti ai Giochi (si veda Dansero, Puttilli, 2007). Questo lascerebbe ipotizzare che i visitatori stranieri siano stati sottoposti ad un effetto intermezzo, la cui entità dovrà comunque essere verificata su tempi più lunghi. turismo.indd 246 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 247 dell’ospitalità, capacità manageriali e organizzative, e così via). Tali trasformazioni del capitale territoriale cambiano al variare dell’evento, e sono massime quando un territorio ospita un mega-evento come le Olimpiadi, minime quando l’evento sportivo ospitato è seriale ed appartiene a discipline che destano minore attenzione mediatica e minore partecipazione di spettatori e atleti. Un’analisi del capitale territoriale deve saper esplicitare e definire le potenziali risorse turistiche generate dall’evento così come vengono percepite dai soggetti locali. Tali risorse potenziali, tuttavia, non rappresentano un capitale necessariamente duraturo. In alcuni casi può esaurirsi (anche velocemente) nel tempo, se non rinnovato e valorizzato: è il caso dell’accresciuta notorietà di una località che ha ospitato un grande evento e che, se non si dimostra in grado di rinnovare e riproporsi turisticamente, rischia rapidamente di ritornare nell’oblio. Questo tema ci spinge verso un terzo elemento di cui tenere conto in uno studio di caso: le politiche turistiche promosse dal territorio per dare continuità all’eredità dell’evento. Così come sperimentato per il caso torinese (Dansero, Mela, 2007), interviste a testimoni privilegiati del territorio possono esplicitare alcuni nodi relativi alle aspettative e strategie turistiche per il periodo post-evento: il primo riguarda le tipologie di flussi che il territorio intende intercettare: se flussi internazionali legati alla capacità di attrarre nuovi mega-eventi oppure maggiormente locali, legati ad un offerta più soft e culturale. In secondo luogo, le ipotesi di riutilizzo delle nuove infrastrutture possono testimoniare della capacità, da parte degli attori locali, di valorizzare le eredità materiali dell’evento. Infine, la capacità di formulare politiche e strategie inclusive, aperte al coinvolgimento di differenti categorie di attori e ad alleanze e sinergie con altri territori, può rappresentare un ulteriore indizio della capacità, da parte dei soggetti locali, di riappropriarsi dell’eredità più immateriale derivante dall’organizzazione degli eventi: quell’eredità tanto importante quanto intangibile, connesse alle capacità di governance così come di programmazione e promozione dello sviluppo del territorio. 5. Conclusi oni Questo studio ha offerto un approfondimento sul tema della relazione tra eventi sportivi, turismo e territorio. Se la letteratura internazionale ha ormai riconosciuto un legame tra eventi sportivi e sviluppo turistico, in Italia mancano ancora studi di ordine teorico ed empirico adeguati alla rilevanza che tale legame può avere nel momento in cui la competizione territoriale per assicurarsi l’organizzazione di grandi eventi sportivi si fa sempre più accesa. In questo scritto abbiamo voluto proporre una prima metodologia di analisi del rapporto tra eventi sportivi e turismo incentrata su una prospettiva geografica. Finalità principale di una simile metodologia è di esplicitare le molteplici implicazioni spaziali e territoriali degli eventi sportivi: da un lato, ricostruendo una mappatura dei diversi tipi di eventi e delle loro caratteristiche spaziali e turistiche; dall’altro, approfondendo lo studio di alcuni casi di maggiore interesse al fine di esplicitare gli impatti turistici di un evento sul territorio ospitante. Bib liografia Bale J., Sports Geography, London, E. and F. N. Spon, 1989. Bale J., Landscape of modern sport, Leicester, Leicester University Press, 1994. Bobbio L., Guala, C. (a cura di), Olimpiadi e grandi eventi. Verso Torino 2006, Roma, Carocci, 2002. turismo.indd 247 18-02-2011 14:45:03 248 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti Bondonio P., Dansero E., Mela A. (a cura di), Olimpiadi, oltre il 2006. 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Eventi sportivi, turismo e territori: termi e prospettive di ricerca

PIOLETTI A;
2011-01-01

Abstract

Eventi sportivi, turismo e territorio: temi e prospettive di ricerca Egidio Dansero*, Anna Maria Pioletti ** e Matteo Puttilli*** 1. Introduzione Tra gli elementi di spinta allo sviluppo turistico gli eventi sportivi giocano un ruolo di crescente rilevanza. Dai grandi eventi straordinari e globali, come le Olimpiadi, è sempre più significativo il ruolo che questi esercitano nel posizionare le località nel mercato turistico, migliorandone immagine, dotazioni e infrastrutture territoriali in genere. In particolare, considerando i mega-eventi sportivi, città come Barcellona hanno visto aumentare stabilmente la propria attrazione turistica grazie proprio alle Olimpiadi estive del 1992 e lo stesso caso di Torino 2006 sembra interessante sotto questo profilo, per quanto sia passato ancora troppo poco tempo dall’evento per capire se vi possa essere un duraturo incremento turistico (Dansero, Puttilli, 2009). Il legame tra sport, eventi e turismo è peraltro oggetto di una sempre più ampia letteratura internazionale di profilo sia teorico sia metodologico mentre in riferimento al dibattito italiano, tale legame è oggetto di una minor attenzione. Una lacuna che colpisce, vista la rilevanza che, in Italia, sport e turismo rivestono sul piano culturale ed economico. Questo scritto si propone di colmare, almeno in parte, questa lacuna proponendo una metodologia di analisi del rapporto tra eventi sportivi e turismo in una prospettiva geografica. Sono infatti molteplici le relazioni che un evento sportivo instaura con lo spazio e con il territorio alle diverse scale, ed esplicitare tali relazioni è cruciale per comprendere il complessivo impatto che un evento può generare in termini turistici nella località ospitante. Il paper opera inizialmente una rassegna del dibattito sul rapporto sport-turismo concentrandosi poi sul ruolo degli eventi nel generare turismo. Infine, si propone una metodologia di ricerca finalizzata a classificare i diversi tipi di eventi ed a studiarne, nello specifico, gli impatti da un punto di vista turistico. turismo.indd 239 18-02-2011 14:45:03 240 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti 2. Sport e turis mo nella letteratura internazionale La letteratura internazionale ha tentato a più riprese e con risultati alterni di inquadrare sport e turismo in una definizione univoca e in un quadro teorico di riferimento che potesse ispirare analisi empiriche. Una recente rassegna redatta da Weed (2006) su riviste specializzate in sport tourism1 ha messo in luce come sport e turismo rappresentino un’area di ricerca ampia e differenziata, di cui manca una definizione precisa sia a livello teorico sia metodologico (Deery, Jago, Fredline, 2004). Alcune definizioni assodatesi durante gli anni ’90 includono sotto la comune definizione di sport tourism sia le pratiche sportive che richiedono un’attività fisica, sia la partecipazione ad eventi culturali e sportivi di diverso genere (Hall, 1992, Gibson, 1998, Pigeassou, Bui-Xuan, Gleyse, 1999). Una questione di fondo che riguarda il rapporto tra sport e turismo è riferita proprio alla definizione dei confini dell’ambito di indagine (Getz, 2008, Page, 2005), che nella letteratura anglosassone ruotano attorno alla distinzione tra tourism sport e sport tourism (Sofield, 2003, Daniels e Norman, 2003; Gibson, 2004; Higham, Hinch, 2006). I primi a distinguere i due concetti sono Gammon e Robinson (1997) che, in una controversa definizione (Weed, 2005), concepiscono il tourism sport come un turismo che include lo sport competitivo o amatoriale come attività secondaria nel corso di una vacanza o di una visita; per sport tourism, invece, intendono la partecipazione ad eventi sportivi come partecipanti o spettatori, oppure la pratica di un’attività sportiva come prima finalità del viaggio turistico. Sebbene tale distinzione abbia il merito di distinguere il campo di ricerca dello sport tourism da altre pratiche turistiche di tipo culturale e museale, è stata duramente criticata in quanto accusata di proporre una subordinazione o dello sport al turismo oppure del turismo allo sport, a seconda dei casi (Pigessau, Bui Xuan, Gleyse, 2003). Come avevano fatto notare già agli inizi degli anni ’90 alcuni autori (Glyptis, 1991), il rischio è di considerare sport e turismo come due settori di ricerca distinti l’uno dall’altro, impendendo di coglierne le sinergie e di sviluppare un ambito di ricerca coerente e coeso. Di conseguenza, Downward (2005) e Weed (2008), hanno invocato la necessità di stabilire una rottura teorica, in grado di prevenire e sanare le confusioni terminologiche tra sport, turismo e sport tourism, considerando quest’ultimo come un ambito di ricerca distinto e dotato di una propria legittimità epistemologica, e non come una semplice sintesi dei primi due (ad esempio come una nicchia dei mercati turistici). Coerentemente, Weed e Bull (2004) tentano di definire lo sport tourism come un fenomeno allo stesso tempo sociale, economico e culturale derivante dall’interazione tra discipline e attività, soggetti e luoghi. Pertanto, il rapporto tra sport e turismo deve essere indagato attraverso una prospettiva interdisciplinare, che includa metodi qualitativi e quantitativi, così come approcci derivanti dall’analisi del turismo, dello sport, del management e delle politiche (Downward, 2005). A riguardo Weed (2005) identifica alcune aree di studio come le più percorse dagli autori che scrivono di sport tourism: tali aree sono l’analisi degli eventi sportivi e dei loro impatti (che detengono una posizione privilegiata), delle politiche turistiche, dell’offerta, management e marketing turistico e, in parte, della riflessione teorica e metodologica. Rispetto a tali aree di ricerca Gibson (2004) ha rimarcato come il dibattito si sia concentrato eccessivamente sulla comprensione 1 Preferiamo mantenere le definizioni in inglese sia di sport tourism sia (in seguito) di tourism sport, in quanto più efficaci rispetto alle loro traduzioni letterali italiane (sport turistico e turismo sportivo). turismo.indd 240 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 241 degli impatti e delle tipologie di turisti sportivi, e che poco sia stato detto, sinora, rispetto alle motivazioni che spingono i turisti a praticare sport o a muoversi per partecipare ad eventi sportivi di diversa importanza. Un recente studio sul contesto italiano (CONI – Censis, 2008) presenta il turismo sportivo come un’estensione dello sport alle attività di loisir/vacanza che permette di sfruttare nel corso dell’intero anno le attrattive di un particolare territorio. Sono individuate diverse tipologie di sport tourism: come una forma di turismo in cui la meta del viaggio è influenzata dalla possibilità o meno di praticare sport; come attività svolta a livello professionistico da coloro che sono affiliati a società sportive professionistiche; come pratica di loisir centrato sulla pratica amatoriale; come pratica turistica fondata sulla partecipazione ad eventi in qualità di spettatori e di pubblico. Ispirandoci al più recente dibattito internazionale, possiamo quindi definire lo sport tourism come un ambito di ricerca diversificato, al quale rimandano una pluralità di pratiche differenti. A seconda che il turismo o lo sport rappresentino una motivazione primaria o secondaria nel viaggio turistico, gli impatti, le strutture coinvolte e le politiche turistiche cambiano radicalmente, e richiedono approcci e metodi di analisi differenti. Inoltre, così come sono differenti le tipologie di turismo (per durata, caratteristiche e provenienza del turista e così via), anche parlando di sport abbiamo sostanzialmente due tipologie: sport attivo (pratica sportiva) e sport passivo (spettatore). Occorre sottolineare che alcuni sport non hanno alcun rapporto con il turismo così come esistono pratiche turistiche connesse ad eventi ricreativi ma non necessariamente sportivi (ad esempio, il turismo delle sagre o delle manifestazioni enogastronomiche). Altresì, esistono forme di turismo ispirate da valori o richiami sportivi, come la visita a musei dello sport (presenti in alcune città olimpiche) o a stadi di calcio (in cui talvolta sono inclusi musei incentrati su società note a livello globale). Tra chi fa sport attivo occorre ancora distinguere tra lo sport agonistico e quello amatoriale, così come tra gli sportivi in senso stretto e il mondo che ruota attorno allo sport (allenatori, tecnici, e così via). Tra chi è spettatore è opportuno distinguere la tipologia di evento a cui si assiste, e le implicazioni in termini di impatto che questo può avere sul territorio. 3. Turis mo e eventi sportivi Tra i diversi ambiti di analisi dello sport tourism, gli studi sugli eventi sportivi (filone denominato come event tourism) detengono una posizione dominante (Weed, 2005). Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di un ambito di ricerca quanto mai diversificato, in cui sono riscontrabili più filoni di analisi. 3.1. Tipologie di evento e forme di turismo Gli eventi sportivi rappresentano un importante fattore di attrazione turistica, che mobilita diverse categorie di partecipanti (Deery, Jago, Fredline, 2004): dagli atleti (i protagonisti dell’evento) con i rispettivi entourage (allenatori, preparatori, tecnici, manager, ecc.), agli spettatori, ai giornalisti, ai delegati delle federazioni sportive, ai tecnici, e così via. Gli eventi registrano un crescente numero di occupati nella loro organizzazione, nella gestione e nel marketing. Spesso gli eventi sportivi sono accompagnati da grandi aspettative ed attese, nonché da riti che li precedono o che ne sono un’appendice. Eventi come le Olimturismo. indd 241 18-02-2011 14:45:03 242 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti piadi includono cerimonie e feste ed è prassi costruire un programma di eventi speciali (ad esempio, eventi culturali) che fanno da corollario alla manifestazione sportiva per tenere alta l’attenzione del pubblico e dei media. Tutto ciò rafforza il ruolo degli eventi come attrattori di flussi turistici. Getz (2008) opera una distinzione tra eventi sportivi (competizioni a cui partecipano sia atleti professionisti e amatoriali sia spettatori) ed eventi ricreativi (feste e manifestazioni in cui si svolgono più sport e giochi con una valenza ludica finalizzati allo svago e al divertimento, spesso destinate ai giovani). Nello studio di eventi sportivi, l’autore propone di considerare alcune antinomie2, tra le quali: • la distinzione tra professionisti o amatori, per quanto concerne i praticanti; • lo svolgimento indoor o outdoor, in relazione al luogo in cui si svolge l’evento; • la cadenza regolare, irregolare, calendarizzata (incontri di lega o championships), occasionale o unica degli eventi; • la dimensione locale, regionale o internazionale, per identificare la scala di riferimento della manifestazione; • la presenza di partecipanti, spettatori e/o di entrambi; • il rivolgersi ad un pubblico presente fisicamente sul luogo dell’evento o che ne fruisce attraverso i media. Alcuni studi in ambito geografico hanno recentemente offerto importanti contributi nella comprensione della relazione eventi–turismo. Hinch e Higham (2001) individuano tre ambiti di analisi degli eventi sportivi nel loro rapporto con il turismo: la dimensione sportiva, quella temporale e quella spaziale. La dimensione sportiva è legata alle varie tipologie di sport, ognuno dotato di proprie regole, di vari livelli di competizione, di differenti tipologie di atleti e spettatori, analizzabili attraverso lo studio delle loro caratteristiche socio-demografiche, dei comportamenti dei viaggiatori e dell’impatto dei gruppi di turisti. La seconda dimensione è legata alla spazializzazione dell’evento: quali sono le strutture sportive che lo ospitano; quali le immagini del luogo detenute da sportivi e spettatori; quali gli impatti che l’evento provoca localmente in termini di trasformazione del territorio e dell’ambiente; quale il ruolo del paesaggio nel costituire un fattore di attrazione turistica, e così via. La dimensione temporale è infine legata a diversi fattori, quali la durata del viaggio (la permanenza nel luogo dell’evento per una, più notti o per tutta la durata della manifestazione); la calendarizzazione dei diversi tipi di eventi (ad esempio, l’alternanza tra Olimpiadi estive e invernali); il mutamento e la trasformazione nel tempo dei prodotti turistici e il mutamento delle destinazioni di arrivo. In una prospettiva geografica si muovono anche i concetti di spazio, luogo e ambiente che vengono usati da Bale (1994) per l’analisi spaziale dei fenomeni sportivi. Le condizioni ambientali sono legate a molti sport outdoor in cui giocano un ruolo di primo piano (ad esempio per gli sport invernali o per la pratica di sport come la vela). Dal punto di vista dell’organizzazione spaziale, alcuni sport sono rigidamente ancorati a specifiche risorse naturali non trasferibili, altri sono relativamente indipendenti da tali risorse e possono essere praticati in prossimità di aree a alta densità di popolazione offrendo grossi vantaggi in termini di partecipazione e attrazione. Infine, l’attenzione al concetto di luogo comporta di prestare attenzione ai significati simbolici connessi all’organizzazione di un evento in un determinato 2 Le antinomie non devono essere considerate come auto-escludenti le une rispetto alle altre. Alcuni eventi, infatti, possono vedere la compresenza di caratteristiche e di antinomie differenti. turismo.indd 242 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 243 luogo, ai valori che vengono mobilitati, a come cambia la percezione dei luoghi da parte dei turisti così come dei partecipanti (basti pensare, ad esempio, al carico simbolico esercitato da alcune manifestazioni come i Giochi olimpici)3. Tra le diverse tipologie di eventi sportivi, è opportuno distinguere tra i mega-eventi e gli eventi di più modeste dimensioni. Come si vedrà, i mega-eventi hanno destato un interesse particolare sia per la loro importanza in termini sportivi e turistici, sia per le trasformazioni territoriali che ad essi si legano. La competizione globale tra città e territori per assicurarsene l’organizzazione testimonia il ruolo che i grandi eventi possono svolgere come occasione di riqualificazione territoriale e il potenziamento dell’immagine dei luoghi, fattori che possono concorrere ad una affermazione sui mercati turistici internazionali (Gibson, Willming, Holdnak, 2003). Tuttavia, anche gli eventi giocati a piccola scala possono avere effetti positivi per la comunità ospitante. Competizioni stagionali come l’hockey ghiaccio, il basket, il calcio, il rugby sia nei normali campionati sia nelle edizioni master o per disabili (Higham, 1999), i quali si svolgono in strutture esistenti e richiedono pertanto un investimento minimo in fondi pubblici, sono più facilmente gestibili in termini di folla e di congestione rispetto a un mega evento e riducono effetti di stagionalità. Tenendo conto delle diverse tipologie di evento presentate, Gratton, Dobson e Shibli (2000) operano una distinzione tra diversi eventi sportivi in relazione alle loro caratteristiche e impatti turistici ed economici: • eventi irregolari che generano importanti flussi turistici di spettatori e partecipanti, una significativa attività economica e l’interesse dei media (ad es. le Olimpiadi o la Coppa del Mondo di calcio); • eventi regolari con un grande numero di spettatori, i quali generano una significativa attività economica ed un buon interesse mediatico, anche se con una partecipazione di atleti più contenuta (ad es. manifestazioni annuali come il torneo di Wimbledon); • eventi irregolari ma con un più modesto livello di attività economica ad essi connessi (es. grand-prix di atletica). • Eventi regolari ma con un impatto di tipo aleatorio o poco significativo in termini turistici ed economici (es. campionati nazionali di varie discipline sportive). 3.2. L’eredità turistica dei grandi eventi Tra le varie tipologie di eventi sportivi, la categoria dei mega-eventi vede ad oggi una letteratura già piuttosto consolidata (Preuss, 2004; Cashman, Hughes, 1999; Cochrane, Peck, Ticktell, 1996; Kukawka, Preau, Servoin, Vivian, 1991) la quale ne ha offerto analisi sia di carattere teorico (Roche, 2000), sia più empirico e comparativo (Essex, Chalkley 1999, 2002; Chappelet, 2002). Tale letteratura si è concentrata, per lo più, sull’analisi dei molteplici impatti (o eredità) che tali eventi lasciano sul territorio. In Italia, questo tema è stato trattato in 3 Bale (1994) analizza il calcio e il senso del luogo generato dallo stadio che diventa il successore legittimo dell’agorà o del foro, il luogo dove si materializza la lealtà e il legame con qualcosa. I fans del calcio vedono nello stadio la materializzazione del “senso del luogo”. La frequenza periodica degli incontri sportivi il nome delle città in cui si svolgono gli incontri viene proiettato via radio e televisione a milioni di persone di un paese fornendo così una fonte pubblicitaria senza costi per luoghi altrimenti poco conosciuti e fuori dai grandi circuiti turistici. Il successo di un club attira l’attenzione dei media ma funziona anche come un potente mezzo di identificazione collettiva con un luogo. turismo.indd 243 18-02-2011 14:45:03 244 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti particolar modo rispetto al recente caso dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006 all’interno degli studi condotti dal centro di ricerca OMERO4 così come in altri lavori legati al caso torinese (Dansero, Segre, 2002, Bottero, 2007, Eau Vive – Comitato Giorgio Rota, 2009). Tra le diverse eredità dei grandi eventi, quelle turistiche sono tra le più studiate (Preuss, 2005). Per eredità turistica dell’evento si deve intendere non tanto il flusso di visitatori che raggiungono la regione ospitante in funzione dell’evento, quanto l’influenza che l’evento ha rispetto alla possibile evoluzione delle presenze turistiche sul territorio nel periodo successivo alla sua realizzazione. Il grande evento si relaziona al territorio ospitante operando una considerevole trasformazione del territorio sia di tipo materiale sia di tipo immateriale, la quale, assumendo una prospettiva di matrice territorialista (Dansero, Mela, 2007) può definirsi nei termini di un incremento del capitale territoriale locale (Dematteis, Governa, 2005, Dansero, Mela, 2007). Il rinnovato capitale territoriale può costituire una “presa” per lo sviluppo del territorio (Dematteis, 2003), anche in termini turistici. Ad esempio, la presenza di nuove e moderne strutture polivalenti può rappresentare un potenziale fattore su cui puntare per attrarre nuovi eventi sportivi o di altro genere, in grado di attrarre flussi di visitatori. Tra le componenti materiali del capitale territoriale, la riqualificazione dei siti di interesse e del più ampio tessuto urbano rappresenta un lascito capace di incrementare l’attrattività turistica del territorio. A ciò si aggiungono l’incremento del parco delle strutture ricettive (e la loro riqualificazione) e la realizzazione di nuove strutture e impianti di carattere specifico o dalla vocazione maggiormente poli-funzionale. Infine, l’evento può indurre una razionalizzazione delle strutture di viabilità sia interna alle città, sia esterne (di connessione, di entrata, di uscita) nonché realizzare significative opere infrastrutturali e potenziare il collegamento con altre città e territori (potenziando le reti ferroviarie e aeroportuali). A queste eredità materiali si aggiungono componenti più immateriali, quali il rinnovamento (o, nel caso di città già largamente “turistiche”, il rafforzamento) dell’immagine internazionale della città e l’eredità “emotiva” (la memoria) del grande evento (molto forte nel caso, ad esempio, delle Olimpiadi). Inoltre, il grande evento può lasciare alla città una dotazione di competenze e di know how connesso alla sua organizzazione spendibile per organizzare nuove manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale. Nel suo transitare sul territorio, un grande evento lascia pertanto un’ampia serie di eredità differenti, che possono connettersi direttamente con il fenomeno turistico: sia, in alcuni casi, favorendo e facilitando un incremento “spontaneo” dei flussi in entrata (dovuto ad una maggiore facilità nel raggiungere il luogo, ad una più diffusa conoscenza all’estero), sia costituendo una base di risorse su cui costruire politiche turistiche di più ampio respiro. Tali politiche devono necessariamente rispondere ad una domanda turistica variegata e differenziata. L’eredità di un grande evento può essere funzionale, pertanto, sia ad una domanda turistica esterna (di raggio, ad esempio, internazionale o nazionale) sia ad una domanda turistica interna (di portata al massimo macro-regionale), mirante ad una richiesta di un turismo “soft”, fondato su attività ricreative e culturali piuttosto che sulle risorse turistiche più importanti destinate alla domanda esterna. 4 OMERO (Olympics and Mega Events Research Observatory) è un centro di ricerche interdipartimentale dell’Università di Torino creato per studiare impatti e effetti di Torino 2006 (Bobbio, Guala, 2002; Segre, Scamuzzi, 2004; Bondonio, Dansero, Mela, 2006) turismo.indd 244 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 245 Allo stesso tempo, tuttavia, l’eredità turistica dei grandi eventi deve essere messa in relazione alla variabile temporale. Alcune tipologie di eredità (ed in particolare quelle immateriali, come il rinnovamento dell’immagine cittadina, le competenze gestionali maturate nell’organizzazione dell’evento, l’attrattività della città in relazione ad un’immagine lasciata dall’evento) possono avere un carattere fortemente effimero (Minca, 2001). Se non valorizzate o integrate in più ampie politiche di valorizzazione turistica e culturale, vi è il rischio che vadano ad esaurirsi nel tempo. Alcuni studi (Spilling, 1996; Preuss, 2000; Preuss, 2004) sui possibili effetti di spiazzamento e di intermezzo hanno del resto messo in risalto il carattere talvolta effimero e i rischi connessi ad un’elevata aspettativa di presenze turistiche nell’immediato post-evento. Con il concetto di “spiazzamento” si intende un fenomeno secondo il quale i turisti che tradizionalmente visitano il territorio ospitante il grande evento, proprio in ragione di questo rinunciano a visitarlo durante il periodo di realizzazione dell’evento, dirigendosi verso altre mete. In alcuni casi, questi turisti “tradizionali” possono in seguito preferire le nuove mete rispetto al territorio dell’evento, che quindi perde una quota di turisti (nel caso di Torino 2006, il fenomeno è stato particolarmente discusso rispetto alle vallate alpine). Con l’effetto “intermezzo”, invece, si intende la possibilità che il grande evento alimenti per un certo periodo un flusso di turisti attirati dalla ribalta mediatica alla quale il territorio è sottoposto. Tuttavia, spesso questi flussi si caratterizzano come temporanei e tendono a diminuire nel tempo, facendo ritornare la località ospitante su livelli precedenti all’organizzazione dell’evento. 4. Una proposta metodologica Sulla base del quadro interpretativo presentato, formuliamo una proposta metodologica orientata allo studio degli impatti turistici degli eventi sportivi in una prospettiva geografica e territoriale. Finalità di questa proposta analitica -la quale necessiterà di essere testata attraverso successivi approfondimenti teorici ed empirici- è di offrire un quadro di riferimento per lo studio della relazione tra eventi sportivi, turismo: quali sono le logiche spaziali degli eventi sportivi? Quali gli impatti sul territorio ospitante in termini turistici? Quali le politiche che possono essere promosse per prolungare nel tempo gli effetti turistici di un evento sportivo? La nostra proposta metodologica si articola in due livelli di analisi: un primo livello, di ordine più generale, punta ad una classificazione degli eventi in funzione delle loro caratteristiche spaziali e geografiche. Un secondo livello, finalizzato ad uno studio di caso, sviluppa un approccio per l’analisi delle risorse, delle politiche e degli attori di un territorio funzionali ad un suo sviluppo turistico. Il primo livello di analisi ambisce ad costruire una mappa “a maglie larghe” degli eventi sportivi, utile anche per la selezione di eventuali casi di studio. In questa fase, è necessario produrre una schedatura dei diversi eventi considerandone: le caratteristiche temporali (durata, frequenza, stagione, e così via); spaziali (luoghi di realizzazione presenti, passati e futuri e scala geografica di riferimento locale, nazionale o sovra-nazionale/globale); sportive (discipline coinvolte, numero di atleti, presenza di competizioni amatoriali o agonistiche, e così via). Tali fattori sono cruciali nella comprensione non solo della consistenza e della tipologia di flussi turistici che l’evento può attrarre durante la sua realizzazione, ma anche della visibilità e di altri impatti territoriali che l’evento può assegnare al territorio ospitante. Pertanto, a tali caratteristiche si deve aggiungere l’importanza e l’attenzione assegnata dai media all’evento, e quindi la notorietà che il territorio ospitante può ottenere e promuovere turismo.indd 245 18-02-2011 14:45:03 246 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti attraverso strategie di marketing alle diverse scale geografiche. Sulla base degli schemi interpretativi avanzati da Hinch e Higham (2001) e da Bale (1989,1994). Nella tabella 1 suggeriamo alcuni aspetti da tenere in considerazione per una simile classificazione degli eventi sportivi. Tab. 1 – Elementi per una mappatura degli eventi sportivi. Dimensione sportiva Dimensione temporale Dimensione spaziale Caratteristiche dello sport Durata Siti e località di gara Forme di competizione Periodicità Regione o scala dell’evento Tipologia dei partecipanti (atleti, spettatori) Evoluzione dei prodotti turistici e delle destinazioni nel tempo Ambiente come luogo di pratica e impatti degli sport sul paesaggio Il secondo livello di analisi si propone di approfondire maggiormente l’impatto di un evento sportivo sul territorio ospitante, come si è tentato recentemente di fare in alcuni studi per il caso di Torino 2006 (Dansero, Puttilli, 2009). Sebbene i fattori da tenere in considerazione per analizzare l’impatto turistico di un evento possano essere molteplici, in questa sede ne possiamo esplicitare tre in particolare. Un primo aspetto da considerare è l’analisi delle statistiche relative alle presenze turistiche nel territorio ospitante. Nel caso di eventi occasionali, si devono considerare sia gli anni precedenti e a ridosso dell’evento, sia l’anno dell’evento e (se disponibili) quelli successivi. Nel caso di eventi periodici, si rende invece necessaria una comparazione su diverse annualità partendo dai dati sui flussi turistici nel periodo di svolgimento dell’evento. L’analisi statistica può offrire già numerosi spunti di riflessione rispetto all’impatto positivo (nel caso di un incremento) o negativo (nel caso di una riduzione) di un evento; inoltre, i dati possono rendere manifesti fenomeni quali i già citati effetti di spiazzamento o di intermezzo5. Nel caso di eventi periodici, i dati possono rendere esplicito le tendenze (anche qui positive o negative) di una data manifestazione. La distinzione tra dati su presenze straniere e italiane apre ad ipotesi sugli effetti che gli eventi sportivi hanno avuto nell’affermare la località ospitante sui mercati turistici internazionali. Infine, i dati relativi alle strutture ricettive e al numero di letti disponibili localmente possono offrire un’ulteriore indicatore di come un evento sportivo possa favorire o meno una riqualificazione e un’espansione dell’offerta turistica. Un secondo elemento è rappresentato dagli impatti dell’evento sul capitale locale territoriale. L’analisi deve esplicitare le trasformazioni territoriali generate dall’evento sia di ordine materiale (miglioramento delle infrastrutture, incremento dell’accoglienza, interventi riqualificazione urbana, e così via) sia di ordine immateriale (senso di appartenenza al luogo, cultura 5 L’analisi dei flussi turistici che hanno interessato Torino prima, durante e dopo i Giochi olimpici del 2006 dimostrano come gli effetti turistici di un mega-evento possano essere talvolta controversi. Sebbene il territorio olimpico abbia registrato un generale incremento di presenze, i dati mostrano come tale crescita sia dovuta per lo più a turisti italiani, mentre nel 2007 gli arrivi di turisti stranieri in città sia molto più bassi che negli anni precedenti ai Giochi (si veda Dansero, Puttilli, 2007). Questo lascerebbe ipotizzare che i visitatori stranieri siano stati sottoposti ad un effetto intermezzo, la cui entità dovrà comunque essere verificata su tempi più lunghi. turismo.indd 246 18-02-2011 14:45:03 Eventi sportivi, turismo e territorio 247 dell’ospitalità, capacità manageriali e organizzative, e così via). Tali trasformazioni del capitale territoriale cambiano al variare dell’evento, e sono massime quando un territorio ospita un mega-evento come le Olimpiadi, minime quando l’evento sportivo ospitato è seriale ed appartiene a discipline che destano minore attenzione mediatica e minore partecipazione di spettatori e atleti. Un’analisi del capitale territoriale deve saper esplicitare e definire le potenziali risorse turistiche generate dall’evento così come vengono percepite dai soggetti locali. Tali risorse potenziali, tuttavia, non rappresentano un capitale necessariamente duraturo. In alcuni casi può esaurirsi (anche velocemente) nel tempo, se non rinnovato e valorizzato: è il caso dell’accresciuta notorietà di una località che ha ospitato un grande evento e che, se non si dimostra in grado di rinnovare e riproporsi turisticamente, rischia rapidamente di ritornare nell’oblio. Questo tema ci spinge verso un terzo elemento di cui tenere conto in uno studio di caso: le politiche turistiche promosse dal territorio per dare continuità all’eredità dell’evento. Così come sperimentato per il caso torinese (Dansero, Mela, 2007), interviste a testimoni privilegiati del territorio possono esplicitare alcuni nodi relativi alle aspettative e strategie turistiche per il periodo post-evento: il primo riguarda le tipologie di flussi che il territorio intende intercettare: se flussi internazionali legati alla capacità di attrarre nuovi mega-eventi oppure maggiormente locali, legati ad un offerta più soft e culturale. In secondo luogo, le ipotesi di riutilizzo delle nuove infrastrutture possono testimoniare della capacità, da parte degli attori locali, di valorizzare le eredità materiali dell’evento. Infine, la capacità di formulare politiche e strategie inclusive, aperte al coinvolgimento di differenti categorie di attori e ad alleanze e sinergie con altri territori, può rappresentare un ulteriore indizio della capacità, da parte dei soggetti locali, di riappropriarsi dell’eredità più immateriale derivante dall’organizzazione degli eventi: quell’eredità tanto importante quanto intangibile, connesse alle capacità di governance così come di programmazione e promozione dello sviluppo del territorio. 5. Conclusi oni Questo studio ha offerto un approfondimento sul tema della relazione tra eventi sportivi, turismo e territorio. Se la letteratura internazionale ha ormai riconosciuto un legame tra eventi sportivi e sviluppo turistico, in Italia mancano ancora studi di ordine teorico ed empirico adeguati alla rilevanza che tale legame può avere nel momento in cui la competizione territoriale per assicurarsi l’organizzazione di grandi eventi sportivi si fa sempre più accesa. In questo scritto abbiamo voluto proporre una prima metodologia di analisi del rapporto tra eventi sportivi e turismo incentrata su una prospettiva geografica. Finalità principale di una simile metodologia è di esplicitare le molteplici implicazioni spaziali e territoriali degli eventi sportivi: da un lato, ricostruendo una mappatura dei diversi tipi di eventi e delle loro caratteristiche spaziali e turistiche; dall’altro, approfondendo lo studio di alcuni casi di maggiore interesse al fine di esplicitare gli impatti turistici di un evento sul territorio ospitante. Bib liografia Bale J., Sports Geography, London, E. and F. N. Spon, 1989. Bale J., Landscape of modern sport, Leicester, Leicester University Press, 1994. Bobbio L., Guala, C. (a cura di), Olimpiadi e grandi eventi. Verso Torino 2006, Roma, Carocci, 2002. turismo.indd 247 18-02-2011 14:45:03 248 Egidio Dansero e Anna Maria Pioletti Bondonio P., Dansero E., Mela A. (a cura di), Olimpiadi, oltre il 2006. 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