La modernizzione ha cambiato la precedente percezione dello spazio, delle distanze e il rapporto con lo spazio-tempo. La città postmoderna che Jameson chiama “aliena” è quella di cui neanche l’abitante riesce a tracciare la mappa, in cui non riesce ad orientarsi, quella che pare non offrire punti di riferimento. Quella che De Martino chiama “angoscia territoriale” è la sofferenza di chi non ha più punti di riferimento legati alla propria terra, da cui nasce la paura di perdere la propria identità. Attraverso la mappa e i suoi simboli è possibile fare emergere quegli attributi che le persone ritengono indispensabili per sentire “proprio” uno spazio e che permettono di analizzare il processo di creazione simbolica attraverso cui l’uomo costruisce il proprio mondo.
Mappe, percezione dello spazio e complessità. Alcune riflessioni
PORCELLANA, Valentina
2009-01-01
Abstract
La modernizzione ha cambiato la precedente percezione dello spazio, delle distanze e il rapporto con lo spazio-tempo. La città postmoderna che Jameson chiama “aliena” è quella di cui neanche l’abitante riesce a tracciare la mappa, in cui non riesce ad orientarsi, quella che pare non offrire punti di riferimento. Quella che De Martino chiama “angoscia territoriale” è la sofferenza di chi non ha più punti di riferimento legati alla propria terra, da cui nasce la paura di perdere la propria identità. Attraverso la mappa e i suoi simboli è possibile fare emergere quegli attributi che le persone ritengono indispensabili per sentire “proprio” uno spazio e che permettono di analizzare il processo di creazione simbolica attraverso cui l’uomo costruisce il proprio mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.