Correntemente considerato trasparente per gli elevati livelli di corrispondenza fonema/grafema, il sistema grafematico-ortografico italiano presenta in realtà ampie zone d’opacità, in cui – più ancora degli errori evolutivi tipici delle prime fasi di apprendimento – si concentrano le devianze destinate a cristallizzarsi nelle scritture meno competenti o sorvegliate. Sulla base di tali premesse, il contributo si propone di illustrare i risultati di uno studio longitudinale condotto su un ampio corpus di scritture scolastiche con lo scopo di verificare quali conversioni e convenzioni si sottraggano più frequentemente all’automatizzazione di corretti dispositivi di output. Dopo la presentazione del modello teorico-descrittivo idiolinguistico attraverso il quale si è proceduto a ripartire tipologicamente le norme della codifica ortografica, vengono fornite a proposito dei fenomeni più generalizzati e persistenti interpretazioni che si propongono di mettere in rilievo i ruoli che le capacità di riflessione metalinguistica implicate, le ipotesi e rappresentazioni dei soggetti scriventi a proposito del sistema e i loro giudizi impliciti nei riguardi di singole norme ortografiche possono svolgere nei processi di applicazione o mancata applicazione delle convenzioni più complesse, controintuitive o infrequenti della lingua italiana.
Grafematica e ortografia della lingua italiana: questioni acquisizionali, tra norma e sistema
REVELLI L
2021-01-01
Abstract
Correntemente considerato trasparente per gli elevati livelli di corrispondenza fonema/grafema, il sistema grafematico-ortografico italiano presenta in realtà ampie zone d’opacità, in cui – più ancora degli errori evolutivi tipici delle prime fasi di apprendimento – si concentrano le devianze destinate a cristallizzarsi nelle scritture meno competenti o sorvegliate. Sulla base di tali premesse, il contributo si propone di illustrare i risultati di uno studio longitudinale condotto su un ampio corpus di scritture scolastiche con lo scopo di verificare quali conversioni e convenzioni si sottraggano più frequentemente all’automatizzazione di corretti dispositivi di output. Dopo la presentazione del modello teorico-descrittivo idiolinguistico attraverso il quale si è proceduto a ripartire tipologicamente le norme della codifica ortografica, vengono fornite a proposito dei fenomeni più generalizzati e persistenti interpretazioni che si propongono di mettere in rilievo i ruoli che le capacità di riflessione metalinguistica implicate, le ipotesi e rappresentazioni dei soggetti scriventi a proposito del sistema e i loro giudizi impliciti nei riguardi di singole norme ortografiche possono svolgere nei processi di applicazione o mancata applicazione delle convenzioni più complesse, controintuitive o infrequenti della lingua italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.