This article uses a socio-pedagogical perspective to examine the issue of the collapse of the Morandi bridge in Genoa and the perceptions in its aftermath of inhabitants (mostly children) who were involved in the tragedy, concerning the rethinking of the space where it happened. The substantial difference between this and other, even recent events which have affected our country lies in its non-natural origin, in its specific physical limits with its distinct ground zero and in its surgical precision. Not only has it cut through the only main East-West highway serving the region but it has also, more profoundly, severed the main road and rail links between the North and the South. This has resulted in the complete seclusion of a significant part of Genoa and its outskirts. This essay consists of the reflections of a pedagogist living near the area of the collapse, which have been developed through the participating observation of the daily routine of the Certosa quarter and of a primary school there.

Il contributo affronta, nella prospettiva della pedagogia sociale, il tema del crollo del ponte Morandi a Genova, con la conseguente riscrittura dello spazio vissuto nella percezione degli abitanti (e soprattutto dei bambini) coinvolti nella tragedia. La differenza sostanziale dell’evento, rispetto ad altre tragedie, anche recenti, che hanno coinvolto il nostro Paese, risiede nella non naturalità dell’evento in questione, della sua limitatezza in un epicentro ben definito e nella sua chirurgica precisione nel recidere non solo l’unica arteria autostradale est-ovest della Regione ma, più in profondità, anche i principali collegamenti nord-sud (sia viari che ferroviari) determinando un sostanziale isolamento di una parte significativa del genovesato. Il saggio consta della riflessione, da parte di un pedagogista che vive nella zona coinvolta dal crollo del ponte, sviluppata sulla base di un’osservazione partecipante condotta nella quotidianità della vita del quartiere di Certosa e di una scuola primaria lì ubicata.

Quando cade un ponte...

Bobbio A
2019-01-01

Abstract

This article uses a socio-pedagogical perspective to examine the issue of the collapse of the Morandi bridge in Genoa and the perceptions in its aftermath of inhabitants (mostly children) who were involved in the tragedy, concerning the rethinking of the space where it happened. The substantial difference between this and other, even recent events which have affected our country lies in its non-natural origin, in its specific physical limits with its distinct ground zero and in its surgical precision. Not only has it cut through the only main East-West highway serving the region but it has also, more profoundly, severed the main road and rail links between the North and the South. This has resulted in the complete seclusion of a significant part of Genoa and its outskirts. This essay consists of the reflections of a pedagogist living near the area of the collapse, which have been developed through the participating observation of the daily routine of the Certosa quarter and of a primary school there.
2019
Il contributo affronta, nella prospettiva della pedagogia sociale, il tema del crollo del ponte Morandi a Genova, con la conseguente riscrittura dello spazio vissuto nella percezione degli abitanti (e soprattutto dei bambini) coinvolti nella tragedia. La differenza sostanziale dell’evento, rispetto ad altre tragedie, anche recenti, che hanno coinvolto il nostro Paese, risiede nella non naturalità dell’evento in questione, della sua limitatezza in un epicentro ben definito e nella sua chirurgica precisione nel recidere non solo l’unica arteria autostradale est-ovest della Regione ma, più in profondità, anche i principali collegamenti nord-sud (sia viari che ferroviari) determinando un sostanziale isolamento di una parte significativa del genovesato. Il saggio consta della riflessione, da parte di un pedagogista che vive nella zona coinvolta dal crollo del ponte, sviluppata sulla base di un’osservazione partecipante condotta nella quotidianità della vita del quartiere di Certosa e di una scuola primaria lì ubicata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/4171
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