A differenza delle didattiche di saperi disciplinari tradizionali, che possono riferirsi ad un’epistemologia più o meno solida, a linguaggi specifici, a reti concettuali e metodi di indagine riconosciuti da una comunità di ricerca, l’Educazione Ambientale (EA) non è identificabile con un singolo sapere o con un insieme definito di contenuti essenziali, ma è il risultato di un intreccio che interseca più discipline, ponendo il problema di come conciliare approcci, linguaggi, epistemologie, contenuti e pratiche diversi. Essa, inoltre, ha una forte connotazione metodologica: se i contenuti sono un mezzo per conseguire abilità, competenze, chiavi di lettura, motivazioni, attitudini, diviene centrale il modo in cui essi vengono proposti, le caratteristiche del contesto e dei media utilizzati, la qualità delle relazioni che i soggetti mettono in atto (tra di loro, coi docenti, con l’oggetto di apprendimento), la risonanza affettiva e motivazionale che viene attivata e che dovrebbe supportare comportamenti desiderabili, dapprima negli insegnanti e poi nei loro futuri alunni. Il presente contributo, a partire dalla considerazione dei principali passaggi che storicamente hanno modificato la natura dell’EA e dalla lettura critica di alcuni documenti nazionali e internazionali, si propone di suscitare la riflessione sulla formazione iniziale degli insegnanti, con particolare attenzione ad aspetti ritenuti nodali, anche se non facilmente conciliabili con l’impianto accademico tradizionale.

L'educazione ambientale come tessuto di saperi plurali. Spunti di riflessione sulla formazione iniziale degli insegnanti scuola dell'infanzia e primaria

BARBIERO G
2013-01-01

Abstract

A differenza delle didattiche di saperi disciplinari tradizionali, che possono riferirsi ad un’epistemologia più o meno solida, a linguaggi specifici, a reti concettuali e metodi di indagine riconosciuti da una comunità di ricerca, l’Educazione Ambientale (EA) non è identificabile con un singolo sapere o con un insieme definito di contenuti essenziali, ma è il risultato di un intreccio che interseca più discipline, ponendo il problema di come conciliare approcci, linguaggi, epistemologie, contenuti e pratiche diversi. Essa, inoltre, ha una forte connotazione metodologica: se i contenuti sono un mezzo per conseguire abilità, competenze, chiavi di lettura, motivazioni, attitudini, diviene centrale il modo in cui essi vengono proposti, le caratteristiche del contesto e dei media utilizzati, la qualità delle relazioni che i soggetti mettono in atto (tra di loro, coi docenti, con l’oggetto di apprendimento), la risonanza affettiva e motivazionale che viene attivata e che dovrebbe supportare comportamenti desiderabili, dapprima negli insegnanti e poi nei loro futuri alunni. Il presente contributo, a partire dalla considerazione dei principali passaggi che storicamente hanno modificato la natura dell’EA e dalla lettura critica di alcuni documenti nazionali e internazionali, si propone di suscitare la riflessione sulla formazione iniziale degli insegnanti, con particolare attenzione ad aspetti ritenuti nodali, anche se non facilmente conciliabili con l’impianto accademico tradizionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/4503
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