L’istinto biofilico trova la sua espressione nelle facoltà umane di attenzione e di empatia. Qualora l’attenzione umana potesse davvero essere attratta, mantenuta e al contempo rigenerata dalla presenza e dalla interazione con altri esseri viventi e, più in generale, dalla permanenza in un ambiente naturale, gli interventi assistiti con gli animali (IAA) condotti in contesto naturale troverebbero specifiche indicazioni in quelle patologie umane che comportano un deficit di attenzione tra i loro sintomi. Poiché è possibile individuare due diverse forme di attenzione, una diretta (capace di inibire stimoli concorrenti o distraenti mentre si svolge un compito, ma anche facilmente esauribile) e una involontaria (che non richiede alcun sforzo ed è resistente alla fatica e che permette all’attenzione diretta di riposarsi e rigenerarsi), è stato progettato un intervento, diretto a bambini con diagnosi accertata di Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD), in grado di sfruttare la duplice potenzialità dell’approccio biofilico: 1) l’attivazione dell’attenzione diretta e sostenuta, attraverso un’attività di interazione con il cane (dog training) e 2) l’innesco dell’attenzione involontaria, con conseguente rigenerazione di quella diretta, attraverso attività condotte in un bosco planiziale. L’esiguità del campione non consente conclusioni definitive, ma la valutazione qualitativa sui singoli partecipanti ottenuta dai test psicometrici ha mostrato risultati sull’efficacia superiori alle aspettative, in particolare sulle funzioni esecutive e sulla memorizzazione a breve e a lungo termine, risultato di una attività neuropsicologica che ha dovuto necessariamente comprendere l’applicazione dell’attenzione sui compiti richiesti.
La biofilia come strumento di promozione dell'attenzione involontaria e dell'attenzione selettiva in bambini con deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
BARBIERO G
2014-01-01
Abstract
L’istinto biofilico trova la sua espressione nelle facoltà umane di attenzione e di empatia. Qualora l’attenzione umana potesse davvero essere attratta, mantenuta e al contempo rigenerata dalla presenza e dalla interazione con altri esseri viventi e, più in generale, dalla permanenza in un ambiente naturale, gli interventi assistiti con gli animali (IAA) condotti in contesto naturale troverebbero specifiche indicazioni in quelle patologie umane che comportano un deficit di attenzione tra i loro sintomi. Poiché è possibile individuare due diverse forme di attenzione, una diretta (capace di inibire stimoli concorrenti o distraenti mentre si svolge un compito, ma anche facilmente esauribile) e una involontaria (che non richiede alcun sforzo ed è resistente alla fatica e che permette all’attenzione diretta di riposarsi e rigenerarsi), è stato progettato un intervento, diretto a bambini con diagnosi accertata di Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD), in grado di sfruttare la duplice potenzialità dell’approccio biofilico: 1) l’attivazione dell’attenzione diretta e sostenuta, attraverso un’attività di interazione con il cane (dog training) e 2) l’innesco dell’attenzione involontaria, con conseguente rigenerazione di quella diretta, attraverso attività condotte in un bosco planiziale. L’esiguità del campione non consente conclusioni definitive, ma la valutazione qualitativa sui singoli partecipanti ottenuta dai test psicometrici ha mostrato risultati sull’efficacia superiori alle aspettative, in particolare sulle funzioni esecutive e sulla memorizzazione a breve e a lungo termine, risultato di una attività neuropsicologica che ha dovuto necessariamente comprendere l’applicazione dell’attenzione sui compiti richiesti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.