La biofilia è “l'innata tendenza umana ad essere affascinati dalle forme di vita e da tutto ciò che le ricorda e a desiderare, in alcune circostanze, di affiliarvisi emotivamente" E' un'emozione che emerge nel rapporto tra stimoli del mondo naturale e regole di apprendimento geneticamente determinate. Nonostante l'importanza cruciale del contatto con la Natura, ad oggi nessuna ricerca è mai stata svolta per ricomprendere la biofilia nell'ambito dello sviluppo emotivo del bambino. In Psicologia si definisce "emozione" la manifestazione di una reazione immediata e consequenziale ad un determinato stimolo. Esistono due teorie che spiegano lo sviluppo delle emozioni nel bambino. La prima, nota come "Teoria della Differenziazione delle Emozioni" (TDE) e proposta da Alan Sroufe, ritiene che le emozioni emergano da uno stato emotivo indifferenziato a partire da precursori. La seconda, nota come "Teoria delle Emozioni Differenziate" (TED) e sviluppata da Carroll Izard, ritiene invece che ciascuna emozione sia predeterminata dalla nascita e sia programmata per comparire al momento opportuno, senza un processo di differenziazione o di evoluzione. Secondo la TDE la biofilia si manifesterebbe man mano che il bambino viene a contatto con stimoli che provengono dal mondo naturale. Tuttavia, poiché le emozioni negative sono il risultato di un'attivazione o eccitazione troppo intensa, mentre le emozioni positive dipendono da una moderata fluttuazione del livello di eccitazione, è importante che il bambino riceva dalla Natura stimoli semplici e divertenti, con pause tra uno stimolo e l'altro. Secondo la TED, la biofilia - essendo strutturata in regole di apprendimento innate - si esprimerebbe anche in assenza di stimoli naturali, facendo leva sullo sviluppo cognitivo e sociale del bambino. L'educatore deve dunque porre attenzione alla qualità  degli stimoli, che devono essere coerenti con un programma pedagogico che comprenda lo sviluppo dell'intelligenza naturalistica del bambino.

La biofilia nello sviluppo emotivo del bambino

BARBIERO G
2014-01-01

Abstract

La biofilia è “l'innata tendenza umana ad essere affascinati dalle forme di vita e da tutto ciò che le ricorda e a desiderare, in alcune circostanze, di affiliarvisi emotivamente" E' un'emozione che emerge nel rapporto tra stimoli del mondo naturale e regole di apprendimento geneticamente determinate. Nonostante l'importanza cruciale del contatto con la Natura, ad oggi nessuna ricerca è mai stata svolta per ricomprendere la biofilia nell'ambito dello sviluppo emotivo del bambino. In Psicologia si definisce "emozione" la manifestazione di una reazione immediata e consequenziale ad un determinato stimolo. Esistono due teorie che spiegano lo sviluppo delle emozioni nel bambino. La prima, nota come "Teoria della Differenziazione delle Emozioni" (TDE) e proposta da Alan Sroufe, ritiene che le emozioni emergano da uno stato emotivo indifferenziato a partire da precursori. La seconda, nota come "Teoria delle Emozioni Differenziate" (TED) e sviluppata da Carroll Izard, ritiene invece che ciascuna emozione sia predeterminata dalla nascita e sia programmata per comparire al momento opportuno, senza un processo di differenziazione o di evoluzione. Secondo la TDE la biofilia si manifesterebbe man mano che il bambino viene a contatto con stimoli che provengono dal mondo naturale. Tuttavia, poiché le emozioni negative sono il risultato di un'attivazione o eccitazione troppo intensa, mentre le emozioni positive dipendono da una moderata fluttuazione del livello di eccitazione, è importante che il bambino riceva dalla Natura stimoli semplici e divertenti, con pause tra uno stimolo e l'altro. Secondo la TED, la biofilia - essendo strutturata in regole di apprendimento innate - si esprimerebbe anche in assenza di stimoli naturali, facendo leva sullo sviluppo cognitivo e sociale del bambino. L'educatore deve dunque porre attenzione alla qualità  degli stimoli, che devono essere coerenti con un programma pedagogico che comprenda lo sviluppo dell'intelligenza naturalistica del bambino.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/4580
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