Psychological literature recognizes that peer experiences constitute a fundamental context for growth throughout an individual’s entire life span (Rutter & Rutter, 1992). Within this context children and adolescents acquire a broad range of abilities, attitudes, and experiences that influence their psychosocial adjustment, which cannot be acquired in a relationship with adults. As such, peers represent potential socialization agents who shape children and adolescent’s emotional, social and cognitive well-being (Rubin, Bukowsky & Parker, 2006). This is partly due to the fact that today, more than in the past, youth spend a large part of their day in groups of extended same age peers. As numerous studies have emphasized, peer relationships become increasingly complex and stable during infancy and adolescence and represent an important protective factor for development, especially thanks to social acceptance and to the possibility of refining social skills, particularly in conflict resolution situations. If peer relationships represent a protective factor during child and adolescent development, however in numerous situations and particular growth periods (e.g., developmental transitions), peer relations may contribute to generating disorder and serious behavioral problems (Hanish, Martin & Fabes,2005) such as bullying, antisocial behavior and delinquency. Understanding the complex matrix of relations among the individual, relational and social aspects which facilitate adaptive or maladaptive factors in peer relations is still an open challenge. The nucleus here proposed tries to answer this knowledge requirement by concentrating on two developmental periods which need to be further examined: i.e. preschool age and the years of preadolescence and adolescence. The aim is to investigate peer relationships in processes of social adjustment or maladjustment with longitudinal research projects which will focus on the development of peer relationships in time and highlight possible continuous or discontinuous connections in adaptive or maladaptive factors associated to peer relationships in the short or mid term. The preschool age represents an important time given that it is during this period that the transition from dyadic to group relations takes place and that children consolidate autonomous emotional regulation including emotional and behavioral control, coping strategies, prosocial behavior and its opposite, aggression (Eisenberg, Fabes & Spinrad, 2006). Another important transitional period is preadolescence and adolescence, a time in which a gradual detachment from families takes place together with increasingly closer relations with peers who progressively become fundamental reference points. This is the time when the presence and the characteristics of friends have a strong effect on feelings of wellbeing or unease of youth and on their present and future behavioral choices. In the light of these reflections, the single articles of this monothematic nucleus analyze the contribution of peer relationships as adaptive or maladaptive factors in a perspective which takes the complex relations among individual, relational and social factors into account.

La letteratura psicologica riconosce che le esperienze tra pari costituiscono fondamentali contesti di crescita nel corso dell’intero ciclo di vita (Rutter & Rutter, 1992). Nelle relazioni con i pari, bambini e adolescenti acquisiscono un ampio spettro di abilità, attitudini, esperienze che influenzano il loro adattamento psicosociale, e che non possono essere raggiunte nella relazione con gli adulti. I pari dunque rappresentano potenti agenti di socializzazione la cui influenza si esercita sul benessere emotivo, sociale e cognitivo di bambini e adolescenti (Rubin, Bukowsky & Parker, 2006). Questo ruolo è particolarmente forte nella società occidentale, dove, oggi più ancora che in passato, fin dalla prima infanzia i bambini vivono buona parte della loro giornata in gruppi di coetanei più o meno estesi. Come numerosi studi hanno evidenziato, durante la fanciullezza e l’adolescenza le relazioni con i coetanei, che si fanno via via più complesse e più stabili, rappresentano un importante fattore di protezione per lo sviluppo, soprattutto grazie all’accettazione sociale e alla possibilità di vivere e affinare le proprie capacità sociali, in particolare nella risoluzione delle situazioni di conflitto. Tuttavia il rapporto con i coetanei, in numerose situazioni e in periodi particolari della crescita, come quelli di transizione, può, al contrario, contribuire a generare malessere e problemi comportamentali anche gravi (Hanish, Ryan, Martin & Fabes, 2005); ne sono esempi i fenomeni di prepotenza e prevaricazione, il bullismo, le condotte antisociali e delinquenziali. Riuscire ad approfondire la comprensione della complessa rete di rapporti tra i diversi aspetti individuali, relazionali e sociali, che porta a costruire, lungo il tempo, relazioni con i pari che svolgono una funzione adattiva oppure disadattiva, è ancora oggi una sfida aperta. Il nucleo qui proposto cerca di rispondere a queste esigenze di conoscenza concentrandosi su due momenti dello sviluppo che, per diverse ragioni, necessitano di approfondimento specifico: l’età prescolare e gli anni della preadolescenza e dell’adolescenza. Esso ha l’obiettivo di analizzare il ruolo delle relazioni tra coetanei nei processi di adattamento e di disadattamento sociale con pia ni di ricerca longitudinali capaci di considerare l’andamento delle relazioni con i pari lungo il tempo e di mettere in luce possibili nessi di continuità o discontinuità dei fattori adattivi o maladattivi associati alle relazioni tra pari nel breve e medio periodo. In particolare, per quanto concerne l’età prescolare, sappiamo che essa rappresenta un periodo della vita di grande importanza perché si compie la transizione dalle relazioni diadiche a quelle di gruppo, e perché si consolida la regolazione emotiva automa da cui dipendono il controllo emotivo e comportamentale, le strategie di coping, l’agire prosociale o, all’opposto, le condotte aggressive (Eisenberg, Fabes & Spinrad, 2006). Un altro periodo di transizione fondamentale è costituito dalla preadolescenza e dall’adolescenza, anni in cui avviene un graduale distacco dalla famiglia e un progressivo avvicinamento ai pari che si configurano sempre più come riferimenti fondamentali. In questi anni la presenza e le caratteristiche degli amici sono in grado di incidere fortemente sui sentimenti di benessere e malessere dei giovani e dei giovanissimi e sulle loro scelte comportamentali presenti e future (Bina & Graziano, 2010). Alla luce di queste riflessioni, i singoli articoli di questo nucleo monotematico analizzano il contributo delle relazioni tra pari per l’adattamento psicologico e sociale, in una prospettiva che tiene conto delle complesse relazioni tra fattori di tipo individuale, relazionale e sociale1. In particolare, Bombi et al. approfondiscono l’emergere di competenze esplicite sulle regole di comportamento e sulla responsabilità durante l’età prescolare, mettendolo in rapporto con il comportamento aggressivo e prosociale e con lo status sociometrico. Di Giunta et al. analizzano le curve di crescita del rifiuto da parte dei pari dai 10 ai 14 anni, valutandone i correlati, in particolare la piacevolezza fisica, e gli esiti problematici nel corso dell’adolescenza. Palladino et al. analizzano i predittori del fallimento scolastico in adolescenza attraverso una prospettiva multifattoriale e ponendo particolare attenzione a fattori sociali e cognitivi e alle relazioni amicali presenti nel gruppo classe. Infine, Cattelino et al. prendono in considerazione i fattori che possono svolgere una funzione protettiva rispetto a esiti negativi di sviluppo legati alla presenza di pari devianti in adolescenti tra i 14 e i 17 anni.

ASPETTI ADATTIVI E DISADATTIVI NELLE RELAZIONI TRA PARI DALLA FANCIULLEZZA ALL'ADOLESCENZA

CATTELINO E;
2011-01-01

Abstract

Psychological literature recognizes that peer experiences constitute a fundamental context for growth throughout an individual’s entire life span (Rutter & Rutter, 1992). Within this context children and adolescents acquire a broad range of abilities, attitudes, and experiences that influence their psychosocial adjustment, which cannot be acquired in a relationship with adults. As such, peers represent potential socialization agents who shape children and adolescent’s emotional, social and cognitive well-being (Rubin, Bukowsky & Parker, 2006). This is partly due to the fact that today, more than in the past, youth spend a large part of their day in groups of extended same age peers. As numerous studies have emphasized, peer relationships become increasingly complex and stable during infancy and adolescence and represent an important protective factor for development, especially thanks to social acceptance and to the possibility of refining social skills, particularly in conflict resolution situations. If peer relationships represent a protective factor during child and adolescent development, however in numerous situations and particular growth periods (e.g., developmental transitions), peer relations may contribute to generating disorder and serious behavioral problems (Hanish, Martin & Fabes,2005) such as bullying, antisocial behavior and delinquency. Understanding the complex matrix of relations among the individual, relational and social aspects which facilitate adaptive or maladaptive factors in peer relations is still an open challenge. The nucleus here proposed tries to answer this knowledge requirement by concentrating on two developmental periods which need to be further examined: i.e. preschool age and the years of preadolescence and adolescence. The aim is to investigate peer relationships in processes of social adjustment or maladjustment with longitudinal research projects which will focus on the development of peer relationships in time and highlight possible continuous or discontinuous connections in adaptive or maladaptive factors associated to peer relationships in the short or mid term. The preschool age represents an important time given that it is during this period that the transition from dyadic to group relations takes place and that children consolidate autonomous emotional regulation including emotional and behavioral control, coping strategies, prosocial behavior and its opposite, aggression (Eisenberg, Fabes & Spinrad, 2006). Another important transitional period is preadolescence and adolescence, a time in which a gradual detachment from families takes place together with increasingly closer relations with peers who progressively become fundamental reference points. This is the time when the presence and the characteristics of friends have a strong effect on feelings of wellbeing or unease of youth and on their present and future behavioral choices. In the light of these reflections, the single articles of this monothematic nucleus analyze the contribution of peer relationships as adaptive or maladaptive factors in a perspective which takes the complex relations among individual, relational and social factors into account.
2011
La letteratura psicologica riconosce che le esperienze tra pari costituiscono fondamentali contesti di crescita nel corso dell’intero ciclo di vita (Rutter & Rutter, 1992). Nelle relazioni con i pari, bambini e adolescenti acquisiscono un ampio spettro di abilità, attitudini, esperienze che influenzano il loro adattamento psicosociale, e che non possono essere raggiunte nella relazione con gli adulti. I pari dunque rappresentano potenti agenti di socializzazione la cui influenza si esercita sul benessere emotivo, sociale e cognitivo di bambini e adolescenti (Rubin, Bukowsky & Parker, 2006). Questo ruolo è particolarmente forte nella società occidentale, dove, oggi più ancora che in passato, fin dalla prima infanzia i bambini vivono buona parte della loro giornata in gruppi di coetanei più o meno estesi. Come numerosi studi hanno evidenziato, durante la fanciullezza e l’adolescenza le relazioni con i coetanei, che si fanno via via più complesse e più stabili, rappresentano un importante fattore di protezione per lo sviluppo, soprattutto grazie all’accettazione sociale e alla possibilità di vivere e affinare le proprie capacità sociali, in particolare nella risoluzione delle situazioni di conflitto. Tuttavia il rapporto con i coetanei, in numerose situazioni e in periodi particolari della crescita, come quelli di transizione, può, al contrario, contribuire a generare malessere e problemi comportamentali anche gravi (Hanish, Ryan, Martin & Fabes, 2005); ne sono esempi i fenomeni di prepotenza e prevaricazione, il bullismo, le condotte antisociali e delinquenziali. Riuscire ad approfondire la comprensione della complessa rete di rapporti tra i diversi aspetti individuali, relazionali e sociali, che porta a costruire, lungo il tempo, relazioni con i pari che svolgono una funzione adattiva oppure disadattiva, è ancora oggi una sfida aperta. Il nucleo qui proposto cerca di rispondere a queste esigenze di conoscenza concentrandosi su due momenti dello sviluppo che, per diverse ragioni, necessitano di approfondimento specifico: l’età prescolare e gli anni della preadolescenza e dell’adolescenza. Esso ha l’obiettivo di analizzare il ruolo delle relazioni tra coetanei nei processi di adattamento e di disadattamento sociale con pia ni di ricerca longitudinali capaci di considerare l’andamento delle relazioni con i pari lungo il tempo e di mettere in luce possibili nessi di continuità o discontinuità dei fattori adattivi o maladattivi associati alle relazioni tra pari nel breve e medio periodo. In particolare, per quanto concerne l’età prescolare, sappiamo che essa rappresenta un periodo della vita di grande importanza perché si compie la transizione dalle relazioni diadiche a quelle di gruppo, e perché si consolida la regolazione emotiva automa da cui dipendono il controllo emotivo e comportamentale, le strategie di coping, l’agire prosociale o, all’opposto, le condotte aggressive (Eisenberg, Fabes & Spinrad, 2006). Un altro periodo di transizione fondamentale è costituito dalla preadolescenza e dall’adolescenza, anni in cui avviene un graduale distacco dalla famiglia e un progressivo avvicinamento ai pari che si configurano sempre più come riferimenti fondamentali. In questi anni la presenza e le caratteristiche degli amici sono in grado di incidere fortemente sui sentimenti di benessere e malessere dei giovani e dei giovanissimi e sulle loro scelte comportamentali presenti e future (Bina & Graziano, 2010). Alla luce di queste riflessioni, i singoli articoli di questo nucleo monotematico analizzano il contributo delle relazioni tra pari per l’adattamento psicologico e sociale, in una prospettiva che tiene conto delle complesse relazioni tra fattori di tipo individuale, relazionale e sociale1. In particolare, Bombi et al. approfondiscono l’emergere di competenze esplicite sulle regole di comportamento e sulla responsabilità durante l’età prescolare, mettendolo in rapporto con il comportamento aggressivo e prosociale e con lo status sociometrico. Di Giunta et al. analizzano le curve di crescita del rifiuto da parte dei pari dai 10 ai 14 anni, valutandone i correlati, in particolare la piacevolezza fisica, e gli esiti problematici nel corso dell’adolescenza. Palladino et al. analizzano i predittori del fallimento scolastico in adolescenza attraverso una prospettiva multifattoriale e ponendo particolare attenzione a fattori sociali e cognitivi e alle relazioni amicali presenti nel gruppo classe. Infine, Cattelino et al. prendono in considerazione i fattori che possono svolgere una funzione protettiva rispetto a esiti negativi di sviluppo legati alla presenza di pari devianti in adolescenti tra i 14 e i 17 anni.
Peer relationships
Longitudinal research
Adaptive and maladaptive factors
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/5310
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