Between the end of the 18th and the beginning of the 19th century, the cultural atmosphere in Italy was influenced by the Ideologists and still conditioned by the followers of the sensualistic tradition. The new philosophy encountered fierce opposition; philosophers refused to come to term with the fundamental texts of Criticism, which were beyond their reach also because of the language. But besides this theoretical opposition to Criticism, that was strongly influenced by the French negative interpretation of Kant, there were also scholars who began to translate Kant’s writings. Interesting is that they were not philosophers but government officials with a good knowledge of the German language. The paper focuses precisely on the history of Kantian translations in 19th century Italy, and distinguishes two periods: the first one goes from the Napoleonic age to 1843, the second coincides with Positivism and reaches forward to the new revival of Idealism. In both periods the interest ist devoted most of all to Kant’s anthropological, political and pedagogical writings. Nonetheless, Italian is the first modern language into which the “Critic of pure reason” was translated, thanks to the military surgeon Vincenzo Mantovani (Pavia 1820-1822, eight volumes).

Tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, in un clima culturale dominato in parte dagli ideologi e ancora condizionato dagli epigoni del sensualismo, la filosofia kantiana viene respinta senza appello e ci si rifiuta anche di conoscerne i testi fondamentali, che rimangono inaccessibili anche per via della lingua. Accanto al fenomeno di rifiuto teorico del criticismo, che molto deve all’interpretazione dominante in Francia, si assiste però al fenomeno parallelo della traduzione dei testi kantiani, che non è quasi mai opera di filosofi, ma di funzionari pubblici che avevano una buona conoscenza del tedesco. Il saggio ricostruisce brevemente la storia delle traduzioni kantiane in Italia nell'Ottocento, all'interno della quale distingue due fasi: la prima nasce nel corso dell'età napoleonica e arriva fino alla soglia degli anni '30 del secolo, la seconda si colloca in pieno positivismo e giunge fino alle soglie della ripresa idealistica. In entrambe le fasi l'interesse maggiore è rivolto per gli scritti kantiani di matrice antropologica, politica e pedagogica, anche se l'italiano è la prima lingua moderna in cui viene tradotta la Critica della ragion pura ad opera del medico militare Vincenzo Mantovani (Pavia 1820-1822, otto tomi).

Das Gesicht des Götzen. Die italienischen Übersetzungen Kants im 19. Jahrhundert

LANDOLFI PETRONE G
2004-01-01

Abstract

Between the end of the 18th and the beginning of the 19th century, the cultural atmosphere in Italy was influenced by the Ideologists and still conditioned by the followers of the sensualistic tradition. The new philosophy encountered fierce opposition; philosophers refused to come to term with the fundamental texts of Criticism, which were beyond their reach also because of the language. But besides this theoretical opposition to Criticism, that was strongly influenced by the French negative interpretation of Kant, there were also scholars who began to translate Kant’s writings. Interesting is that they were not philosophers but government officials with a good knowledge of the German language. The paper focuses precisely on the history of Kantian translations in 19th century Italy, and distinguishes two periods: the first one goes from the Napoleonic age to 1843, the second coincides with Positivism and reaches forward to the new revival of Idealism. In both periods the interest ist devoted most of all to Kant’s anthropological, political and pedagogical writings. Nonetheless, Italian is the first modern language into which the “Critic of pure reason” was translated, thanks to the military surgeon Vincenzo Mantovani (Pavia 1820-1822, eight volumes).
2004
Tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, in un clima culturale dominato in parte dagli ideologi e ancora condizionato dagli epigoni del sensualismo, la filosofia kantiana viene respinta senza appello e ci si rifiuta anche di conoscerne i testi fondamentali, che rimangono inaccessibili anche per via della lingua. Accanto al fenomeno di rifiuto teorico del criticismo, che molto deve all’interpretazione dominante in Francia, si assiste però al fenomeno parallelo della traduzione dei testi kantiani, che non è quasi mai opera di filosofi, ma di funzionari pubblici che avevano una buona conoscenza del tedesco. Il saggio ricostruisce brevemente la storia delle traduzioni kantiane in Italia nell'Ottocento, all'interno della quale distingue due fasi: la prima nasce nel corso dell'età napoleonica e arriva fino alla soglia degli anni '30 del secolo, la seconda si colloca in pieno positivismo e giunge fino alle soglie della ripresa idealistica. In entrambe le fasi l'interesse maggiore è rivolto per gli scritti kantiani di matrice antropologica, politica e pedagogica, anche se l'italiano è la prima lingua moderna in cui viene tradotta la Critica della ragion pura ad opera del medico militare Vincenzo Mantovani (Pavia 1820-1822, otto tomi).
Ende des 18., Anfang des 19. Jahrhunderts wird Kants Philosophie in Italien entschieden abgelehnt. Kulturell ist die Napoleonische Zeit zum Teil von den Ideologen beeinflusst, zum Teil noch der sensistischen Tradition verbunden; so weigerte man sich, sich mit den grundlegenden Texten des Kritizismus auseinanderzusetzen, die auch sprachlich schwer zugänglich waren. Gleichzeitig machten sich aber einige Übersetzer ans Werk, die in der Tat keine Philosophen waren, sondern Staatsbeamte, die eine gute Kenntnis der deutschen Sprache hatten. Der Aufsatz untersucht die Geschichte der Kantübersetzungen im Italien des 19. Jahrhunderts, die man in zwei Phasen unterteilen kann: die erse Phase erstreckt sich von 1807 bis 1843, die zweite fällt mit dem Positivismus zusammen und reicht bis zur erneuten Blüte des Idealismus. In beiden Phasen gilt das Interesse vor allem den anthropologischen, politischen und pädagogischen Schriften Kants; nichtsdestoweniger ist das Italienische die erste moderne Sprache, in die Kants “Kritik der reinen Vernunft” übersetzt wird (Pavia 1820-1822, acht Teile). Diese bemerkenswerte Leistung verdanken wir dem Militärarzt Vincenzo Mantovani.
traduzioni filosofiche
Ottocento italiano
Immanuel Kant
Philosophische Übersetzungen
19. Jahrhundert Italien
Immanuel Kant
Philosophical translations
19th-century Italy
Immanuel Kant
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/6103
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