Dietro la maschera, suoni

Musical practice must not be a place of training, in which to pursue performance objectives, to feed competitive social dynamics and to select the owners of specific intelligences and attitudes by discarding others, but of liberation. And as we know, the processes of liberation are social and never uniquely personal, even when competing with oneself and one's psyche infested with destructive thoughts and deep-rooted existential ailments. For this, learning conditions must be promoted free from top-down and managerial, but rather animative, coaching approaches, where forms of exchange and comparison are facilitated in which the structuring of activities is on the track, no more precise than a notebook; and the interrogation of the present moment is the main beacon that allows a continuous adaptation of the propositions and movements to the climate and to the occasions that only present time holds for us.

La pratica musicale non deve essere luogo di addestramento, nel quale perseguire obiettivi di performance, alimentare dinamiche sociali di tipo competitivo e selezionare i possessori di specifiche intelligenze e attitudini scartando gli altri, ma di liberazione. E come si sa, i processi di liberazione sono sociali e mai unicamente personali, anche quando si compete con se stessi e la propria psiche infestata da pensieri distruttivi e radicati malesseri esistenziali. Per questo si devono favorire condizioni di apprendimento scevre da approcci verticistici e direttivi, ma piuttosto animativi, di coaching, ove si facilitano forme di scambio e di confronto nei quali la strutturazione delle attività è a traccia, non più precisa di un taccuino d’appunti; e l’interrogazione del momento presente sia il principale faro che permette un continuo adattamento delle proposizioni e dei movimenti al clima e alle occasioni che solo tempo presente serba per noi.