Oltre ai Giochi Olimpici, organizzati ogni quattro anni su scala globale, altri mega eventi sportivi si svolgono a una scala geografica più limitata. Non solo durante il loro svolgimento, ma anche nelle fasi che precedono e seguono l’effettivo svolgimento delle gare, individui e organizzazioni si confrontano con culture, identità, modi di vivere e sistemi politici diversi. I Giochi del Mediterraneo hanno avuto, fino dalla loro prima edizione ufficiale del 1951, l’intento dichiarato di favorire integrazione sia sociale sia economica di una regione geopolitica estremamente complessa, per caratteri e identità di varia natura che si attraggono e, contemporaneamente, si respingono. Durante le diverse edizioni si sono confrontati sportivamente tutti i paesi rivieraschi più Andorra, San Marino, Serbia e Macedonia, con esclusione di Israele. Il presente lavoro intende descrivere la storia delle diciassette edizioni finora organizzate, interpretando in chiave politico-geografica il possibile contributo dei Giochi del Mediterraneo all’integrazione regionale. Allo scopo di comporre una prima mappatura del ruolo sportivo giocato dai diversi Paesi e dai singoli atleti in tale direzione, si presenta una prima analisi dei risultati ottenuti dai Paesi e dai singoli atleti dal 1951 al 2005, periodo per il quale sono disponibili dati statistici. Il lavoro riporta inoltre i risultati dell’analisi di una serie di interviste a interlocutori privilegiati (key-informant), scelti nelle categorie di policymaker, dirigenti sportivi, atleti di varie discipline, allo scopo di fornire un’interpretazione della capacità di incidere dei Giochi nel Mediterraneo nel difficile processo di integrazione tra le diverse culture presenti nella sponda nord e in quella sud del mare.

I Giochi del Mediterraneo. Uno strumento possibile di integrazione sociale e culturale?

PIOLETTI A
2015-01-01

Abstract

Oltre ai Giochi Olimpici, organizzati ogni quattro anni su scala globale, altri mega eventi sportivi si svolgono a una scala geografica più limitata. Non solo durante il loro svolgimento, ma anche nelle fasi che precedono e seguono l’effettivo svolgimento delle gare, individui e organizzazioni si confrontano con culture, identità, modi di vivere e sistemi politici diversi. I Giochi del Mediterraneo hanno avuto, fino dalla loro prima edizione ufficiale del 1951, l’intento dichiarato di favorire integrazione sia sociale sia economica di una regione geopolitica estremamente complessa, per caratteri e identità di varia natura che si attraggono e, contemporaneamente, si respingono. Durante le diverse edizioni si sono confrontati sportivamente tutti i paesi rivieraschi più Andorra, San Marino, Serbia e Macedonia, con esclusione di Israele. Il presente lavoro intende descrivere la storia delle diciassette edizioni finora organizzate, interpretando in chiave politico-geografica il possibile contributo dei Giochi del Mediterraneo all’integrazione regionale. Allo scopo di comporre una prima mappatura del ruolo sportivo giocato dai diversi Paesi e dai singoli atleti in tale direzione, si presenta una prima analisi dei risultati ottenuti dai Paesi e dai singoli atleti dal 1951 al 2005, periodo per il quale sono disponibili dati statistici. Il lavoro riporta inoltre i risultati dell’analisi di una serie di interviste a interlocutori privilegiati (key-informant), scelti nelle categorie di policymaker, dirigenti sportivi, atleti di varie discipline, allo scopo di fornire un’interpretazione della capacità di incidere dei Giochi nel Mediterraneo nel difficile processo di integrazione tra le diverse culture presenti nella sponda nord e in quella sud del mare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14087/6442
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