The diachronical discontinuity and the synchronical heterogeneity that characterize the grammatical meta-language adopted as a “work language” in the teaching of Italian language are motivated in relation to the change of theoretical models adopted to explain ideas, categories, descriptive notions of the linguistic system, but also to adapt them to specific objectives in didactics, to the educational needs and to the different target audiences.In this perspective, in particular when focusing on the basic literacy of the first 50 years after Italian Unity, undeniable elements of discontinuity emerge by comparing on one side the terminology used in the institutional indications, on the other the one proposed by the school books and finally the one realistically used in teaching, analyzed through school notebooks from the considered time.By keeping in cautious accounting the aspects linked to the frequency of the occurrences of single technical terms typical of metalinguistic vocabulary, this contribution aims at verifying if, to what extent and in which category of sources, from the time and the educational segment considered, would eventually be detectable a tendency to the redundancy in nomenclature typical of the traditional grammatical education .

La discontinuità diacronica e l’eterogeneità sincronica che caratterizzano il metalinguaggio grammaticale impiegato come lingua di lavoro nella didattica della lingua italiana si motivano in relazione al variare dei modelli teorici adottati per illustrare concetti, categorie, nozioni descrittive del sistema linguistico, ma anche in rapporto all’adattamento degli stessi a specifici obiettivi didattici, ai differenti bisogni educativi e ai diversi pubblici di riferimento. In questa prospettiva e con riferimento al segmento dell’alfabetizzazione primaria del primo cinquantennio postunitario, evidenti elementi di discontinuità emergono dal confronto comparativo fra la terminologia citata nelle indicazioni programmatiche nazionali, quella proposta dalla manualistica scolastica e quella documentata nelle prassi di didattica della grammatica concretamente messe in atto, analizzate attraverso quaderni di scuola relativi all’epoca considerata. Attraverso un approccio quali-quantitativo, ovvero tenendo in cauta considerazione anche alcuni aspetti legati alla frequenza delle occorrenze di singoli logonimi tipici del vocabolario metalinguistico, il contributo si propone quindi di verificare se, in che termini e in quale tipologia di fonti relative al periodo e al segmento educativo preso in esame sia effettivamente rilevabile la tendenza all’esuberanza nomenclatoria ritenuta tipica dell’insegnamento grammaticale tradizionale.

Terminologia metalinguistica nella grammaticografia e nella pratica scolastica postunitaria

REVELLI L
2018-01-01

Abstract

The diachronical discontinuity and the synchronical heterogeneity that characterize the grammatical meta-language adopted as a “work language” in the teaching of Italian language are motivated in relation to the change of theoretical models adopted to explain ideas, categories, descriptive notions of the linguistic system, but also to adapt them to specific objectives in didactics, to the educational needs and to the different target audiences.In this perspective, in particular when focusing on the basic literacy of the first 50 years after Italian Unity, undeniable elements of discontinuity emerge by comparing on one side the terminology used in the institutional indications, on the other the one proposed by the school books and finally the one realistically used in teaching, analyzed through school notebooks from the considered time.By keeping in cautious accounting the aspects linked to the frequency of the occurrences of single technical terms typical of metalinguistic vocabulary, this contribution aims at verifying if, to what extent and in which category of sources, from the time and the educational segment considered, would eventually be detectable a tendency to the redundancy in nomenclature typical of the traditional grammatical education .
2018
La discontinuità diacronica e l’eterogeneità sincronica che caratterizzano il metalinguaggio grammaticale impiegato come lingua di lavoro nella didattica della lingua italiana si motivano in relazione al variare dei modelli teorici adottati per illustrare concetti, categorie, nozioni descrittive del sistema linguistico, ma anche in rapporto all’adattamento degli stessi a specifici obiettivi didattici, ai differenti bisogni educativi e ai diversi pubblici di riferimento. In questa prospettiva e con riferimento al segmento dell’alfabetizzazione primaria del primo cinquantennio postunitario, evidenti elementi di discontinuità emergono dal confronto comparativo fra la terminologia citata nelle indicazioni programmatiche nazionali, quella proposta dalla manualistica scolastica e quella documentata nelle prassi di didattica della grammatica concretamente messe in atto, analizzate attraverso quaderni di scuola relativi all’epoca considerata. Attraverso un approccio quali-quantitativo, ovvero tenendo in cauta considerazione anche alcuni aspetti legati alla frequenza delle occorrenze di singoli logonimi tipici del vocabolario metalinguistico, il contributo si propone quindi di verificare se, in che termini e in quale tipologia di fonti relative al periodo e al segmento educativo preso in esame sia effettivamente rilevabile la tendenza all’esuberanza nomenclatoria ritenuta tipica dell’insegnamento grammaticale tradizionale.
GRAMMATICOGRAFIA
TERMINOLOGIA METALINGUISTICA
ITALIANO POSTUNITARIO
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