The graphematic inventory inherited from Latin language conquered belatedly a definitive layout in the Italian environment: the only partially biunivocal relation between symbols and sounds and the presence of multipurpose, incongruous or redundant symbols prevented until the 20th century the stable and shared identification of the letters of the alphabet. Starting from those assumptions, this contribution proposes to investigate how information concerning designation, gender, number, status of grapheme are presented and defined within an extensive corpus of school textbooks intended for basic literacy (grammar and spelling books) printed or reprinted between the second half of the ‘800 and the first twenty years of ‘900. The final goal is to verify if and how much the representations spread through school education could have contributed, with a bottom-up dynamic and through schemes justified by didactic needs, to configure the graphematic inventory in the considered period, with effects way more deep than the merely alphabetic orthographical ones.

L’inventario grafematico ricevuto in eredità dalla lingua latina ha conquistato tardivamente in ambito italiano un proprio assetto definitivo: la soltanto parziale biunivocità tra segni e suoni e la presenza di simboli polivalenti, incongrui o ridondanti hanno impedito fino al XX secolo che l’identificazione delle lettere dell’alfabeto risultasse codificata in modo stabile e condiviso. A partire da questi presupposti, il contributo si propone di analizzare le modalità attraverso le quali le informazioni relative a denominazione, genere, numero e statuto dei grafemi italiani sono presentate e definite all’interno di un ampio corpus di testi scolastici destinati alla prima alfabetizzazione (grammatiche e sillabari) stampati o ristampati tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento.Obiettivo finale è di verificare se e in che misura le rappresentazioni veicolate attraverso l’insegnamento scolare possano, agendo dal basso e attraverso schematizzazioni motivate da esigenze didascaliche, aver contribuito nel periodo considerato alla definitiva configurazione del paradigma dell’inventario grafematico con effetti a livelli anche più profondi di quello meramente alfabetico-ortografico.

Questioni d'abbiccì. Presentazioni e rappresentazioni del sistema alfabetico italiano fra Otto- e Novecento

REVELLI L
2018-01-01

Abstract

The graphematic inventory inherited from Latin language conquered belatedly a definitive layout in the Italian environment: the only partially biunivocal relation between symbols and sounds and the presence of multipurpose, incongruous or redundant symbols prevented until the 20th century the stable and shared identification of the letters of the alphabet. Starting from those assumptions, this contribution proposes to investigate how information concerning designation, gender, number, status of grapheme are presented and defined within an extensive corpus of school textbooks intended for basic literacy (grammar and spelling books) printed or reprinted between the second half of the ‘800 and the first twenty years of ‘900. The final goal is to verify if and how much the representations spread through school education could have contributed, with a bottom-up dynamic and through schemes justified by didactic needs, to configure the graphematic inventory in the considered period, with effects way more deep than the merely alphabetic orthographical ones.
2018
L’inventario grafematico ricevuto in eredità dalla lingua latina ha conquistato tardivamente in ambito italiano un proprio assetto definitivo: la soltanto parziale biunivocità tra segni e suoni e la presenza di simboli polivalenti, incongrui o ridondanti hanno impedito fino al XX secolo che l’identificazione delle lettere dell’alfabeto risultasse codificata in modo stabile e condiviso. A partire da questi presupposti, il contributo si propone di analizzare le modalità attraverso le quali le informazioni relative a denominazione, genere, numero e statuto dei grafemi italiani sono presentate e definite all’interno di un ampio corpus di testi scolastici destinati alla prima alfabetizzazione (grammatiche e sillabari) stampati o ristampati tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento.Obiettivo finale è di verificare se e in che misura le rappresentazioni veicolate attraverso l’insegnamento scolare possano, agendo dal basso e attraverso schematizzazioni motivate da esigenze didascaliche, aver contribuito nel periodo considerato alla definitiva configurazione del paradigma dell’inventario grafematico con effetti a livelli anche più profondi di quello meramente alfabetico-ortografico.
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